Dopo aver devastato Taiwan il super tifone “Meranti” punta le coste della Cina orientale dove scatta l’allerta

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Dopo essere diventato un mostro di 5^ categoria della Saffir-Simpson, in grado di sprigionare venti medi sostenuti di oltre i 300 km/h, il super-tifone “Meranti”, come da previsione, ha impattato sulle coste meridionali di Taiwan causando piogge di carattere alluvionale e venti davvero violentissimi che hanno tagliato le linee elettriche, lasciando al buio e senza energia elettrica migliaia di persone. Fortunatamente, come accade per tutti i grandi tifoni del Pacifico occidentale, poco prima di effettuare il “landfall” temporaneo sulle coste meridionali taiwanesi ha cominciato rapidamente ad indebolirsi a seguito del forte attrito esercitato dai rilievi, che caratterizzano l’entroterra di Taiwan, sulla vasta e profondissima circolazione ciclonica tropicale.

meranti taiwan cina satellite Ciò ha ridotto notevolmente la forza d’impatto del tifone che ha raggiunto la costa meridionale di Taiwan. Ma nonostante l’indebolimento il passaggio del bordo più settentrionale di “Meranti” ha prodotto piogge molto intense, soprattutto sulle coste sud-orientali, e l’arrivo di venti molto forti, generalmente da E-NE, Est e E-SE, in successiva rotazione a SE e S-SE, sulle coste orientali e meridionali di Taiwan, che hanno raggiunto picchi di oltre 180-200 km/h nei punti maggiormente esposti della costa. Le forti piogge prodotte dalle bande nuvolose spiraliformi collegate al lato più settentrionale di “Merani” sono state accompagnate da intensi scrosci di pioggia con elevatissimi indici di rain/rate.

meranti taiwanLe precipitazioni più intense sembra che abbiano colpito proprio il settore sud-orientale dell’isola, data l’intensa ventilazione da E-SE di ritorno che ha sbattuto masse d’aria molto umide verso i contrafforti montuosi del vicino retroterra, dando così origine ad un notevole effetto “stau” (sbarramento orografico). Ma localmente data l’aspra conformazione orografica taiwanese, soprattutto sui versanti montuosi dell’isola maggiormente esposti a est e sud-est, il notevolissimo “forcing” orografico ha prodotto accumuli pluviometrici eccezionali, con possibili picchi di oltre 300-400 mm in 24 ore. Si tratta di precipitazioni di carattere alluvionale che rischiano di provocare l’onda di piena di gran parte di fiumi e torrenti, originando anche eventi franosi e colate di fango nei pendii più ripidi che caratterizzano la geografia di Taiwan.

meranti taiwan ventiOltre alle piogge e ai fortissimi venti ciclonici le coste meridionali e sud-orientali di Taiwan sono state flagellate anche da potenti mareggiate con ondate alte più di 7-8 metri che hanno determinato anche intensi fenomeni erosivi sui tratti maggiormente esposti alle onde da SE, quelle alzate dai fortissimi venti ciclonici sud-orientali presenti sul lato nord-orientale di “Meranti”. Intanto nelle ultime ore l’occhio del super-tifone si è spostato verso l’arcipelago delle isole Batan, nell’estremo nord delle Filippine. Sull’isola di Basco infatti è stato registrato un periodo di calma piatta, indotto dal passaggio dell’occhio di “Meranti” proprio al traverso della più grande e popolosa isola delle Batans. Nel corso delle prossime ore “Meranti”, mantenendo lo status di tifone di 4^ categoria, tenderà a spostarsi in direzione delle coste orientali cinesi, dove con molta probabilità effettuerà il “landfall” definitivo entro la giornata di venerdì.

LaPresse/Reuters
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In questa fase, date le elevate temperature delle acque superficiali nel settore meridionale del mar Cinese Orientale, non è escluso che il tifone possa mantenere lo status di potente tifone di 4^ categoria della Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti oltre i 200-220 km/h e raffiche di gran lunga superiori. In tal caso “Meranti” comincerà a rappresentare una seria minaccia per le coste cinesi orientali, per le forti piogge e le intense mareggiate. In molte province le autorità cinesi saranno costrette a imporre delle evacuazioni. Tra la serata di giovedì e la prima mattinata di venerdì il tifone dovrebbe avvicinarsi alle coste orientali cinesi per effettuare un “landfall” definito, indebolendosi successivamente a tempesta tropicale.

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Poco prima dell’avvenuto “landfall” le forti tempeste di vento da NE ed Est che si formeranno lungo il lato settentrionale della circolazione ciclonica andranno a colpire in pieno le coste della Cina orientale, causando forti mareggiate, con onde alte anche più di 6-7 metri, visto l’esteso “Fetch” su un ampio tratto del mar Cinese Orientale. Molti porti verranno chiusi obbligatoriamente mentre quasi l’intera flotta peschereccia sparsa per il mar Cinese Orientale sarà costretta a rientrare anticipatamente nei principali scali portuali, evitando di essere colpita dalla tempesta. Solo dopo aver effettuato il “landfall”, quando comincerà a spingersi verso l’entroterra della Cina orientale, “Meranti” tenderà rapidamente ad essere declassata da tempesta a semplice depressione tropicale, in grado di portare abbondanti precipitazioni e forti temporali sulla Cina orientale fino alla giornata di sabato. Nei prossimi giorni rimane alta la possibilità di sviluppo di nuovi sistemi tropicali organizzati, fra il Pacifico occidentale e il mar delle Filippine, con l’avanzare di nuove “tropical wave” dal mare a nord di Papua Nuova Guinea.

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