Perché il vino dei Castelli è leggero, vivace e beverino? L’esperto: “Siamo sul vulcano laziale”

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Perché il vino dei Castelli è buono, leggero se secco, vivace, di poco corpo ma molto beverino, a volte frizzantino, in una parola amabile, tanto da meritare una canzone in romanesco (“…evviva er vino de li Castelli…”)? Lo abbiamo chiesto a Rodolfo Coccioni, ordinario di Paleontologia all’Università di Urbino e co-responsabile della settimana del Pianeta Terra, che ha spiegato anche ad Askanews gli elementi che caratterizzano il vulcano laziale. In occasione della settimana del Pianeta Terra che si tiene dal 16 al 23 ottobre, una serie di “Geoeventi” saranno infatti organizzati da Università, scuole, enti di ricerca, associazioni, in tutta Italia. “Sono Rodolfo Coccioni, professore di Paleontologia presso l’Università di Urbino. Siamo nel territorio dei Colli Albani, laziali, un territorio prettamente geologico, costituito da sedimenti che hanno una relazione intima con il vulcanesimo”, ha spiegato Coccioni. “La loro storia risale a centinaia di migliaia di anni fa, e le loro caratteristiche chimico-fisiche sono tali da permettere lo sviluppo di una viticoltura molto apprezzata, che produce un ottimo vino, non necessariamente molto corposo”. “L’area che abbiamo visitato oggi è un’area che si caratterizza per la presenza geologica di sedimenti vulcanici, sedimenti che raccontano la storia di un vulcanesimo, di un’attività vulcanica che si è perpetrata negli ultimi 300 mila anni”, ha concluso Coccioni.

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