Dopo l’elezione di Trump, Google e Facebook contro notizie ‘bufala’: taglieranno i fondi ai siti che le diffondono

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Dopo le polemiche sulle notizie ‘bufala’ diffuse online che avrebbero favorito la vittoria di Donald Trump, Google e Facebook non ci stanno e prenderanno provvedimenti. Le due società  hanno deciso di tagliare la pubblicita’ e i relativi guadagni ai siti che diffondono notizie false. La Silicon Valley, invece, scrive al nuovo presidente per sostenere l’importanza di Internet per l’economia Usa e della privacy nelle comunicazioni. La prima ad annunciare misure contro le ‘bufale’ è stata Google sul cui motore di ricerca nei giorni scorsi si e’ diffusa una notizia falsa relativa al risultato elettorale: con la ricerca ‘conteggio finale delle elezioni 2016’ si arrivava ad un link che metteva in evidenza come Trump avesse vinto anche il voto popolare.

Abbiamo chiaramente fatto un errore ma lavoriamo continuamente per migliorare il nostro algoritmo”, ha spiegato un portavoce della compagnia, che già a ottobre si era mossa con la funzione Fact check, vietando ai siti che riportano notizie false di usare il proprio servizio pubblicitario online. A poche ore di distanza è arrivata una identica decisione di Facebook: ha aggiornato la policy relativa al proprio sistema di pubblicita’ impedendone l’uso e i relativi introiti ai siti “fuorvianti, illegali e ingannevoli“. Il social e’ stato additato come uno dei principali responsabili della vittoria di Trump a seguito della diffusione di notizie false, tra cui il presunto sostegno di papa Francesco al candidato repubblicano. E Zuckerberg ha dichiarato “folli”queste accuse.

Secondo il sito Gizmondo, Facebook avrebbe gia’ gli strumenti per cancellare le bufale, ma non li ha usati nel timore di attrarre critiche dai conservatori. L’importanza di Internet nella campagna elettorale ha spinto gli imprenditori della Silicon Valley a scrivere una lettera aperta a Trump in cui si sottolinea l’importanza del web per l’economia Usa, una riforma dell’immigrazione che consenta a piu’ laureati e lavoratori qualificati di stare nel paese. Nella lettera è stato chiesto a Trump anche di sostenere la crittografia per proteggere privacy e sicurezza degli utenti e della nazione. 

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