Terremoto: deformata un’area di 600 km quadrati

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Le forti scosse di terremoto del 26 e del 30 ottobre hanno deformato un’area di 600 chilometri quadrati: lo si deduce dalla prima analisi dei dati del satellite radar Sentinel 1, del programma europeo Copernicus, elaborate dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dall’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr). La zona in cui si sono verificati “i maggiori movimenti del terreno” e’ stata delimitata dai ricercatori con un’ellisse – spiega Stefano Salvi dell’Ingv – lunga circa 40 chilometri e larga circa 15. L’ellisse si estende da Pieve Torina fino ad Accumoli: a Sud e in questa area i dati dei satelliti hanno rivelato le maggiori deformazioni del suolo, evidenziate da frange colorate ognuna delle quali “rappresenta un abbassamento del terreno di circa 3 centimetri superiore alle frange adiacenti“. All’interno dell’elisse si trova la zona in cui il suolo si e’ abbassato fino a 70 centimetri, vicino a Castelluccio di Norcia. “Fuori dall’ellisse, a Est e a Ovest, il terreno e’ stato sollevato di alcuni centimetri.

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