Vigilia di Natale tempestosa tra Isole Britanniche e Scandinavia: venti molto forti stanno per spazzare la Scozia

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Se su gran parte dell’Europa occidentale e sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo l’anticiclone dinamico oceanico continuerà a dominare lo scenario meteorologico, le Isole Britanniche e le coste norvegesi nei prossimi giorni dovranno cominciare a fare i conti con una severa fase di maltempo, caratterizzata da piogge abbondanti, ma soprattutto da venti molto forti, con rinforzi di tempesta. Il progressivo rinforzo delle correnti zonali sull’Atlantico settentrionale, indotto dal significativo raffreddamento dell’area canadese, è alla base dello sviluppo di una furiosa tempesta atlantica che dalle prossime ore comincerà a sferzare le Isole Britanniche, ed in modo particolare le coste scozzesi, con venti che potranno raggiungere velocità davvero ragguardevoli, con picchi fino a 130-140 km/h fra la Scozia settentrionale, le isole Orcadi e le Shetland. La spettacolare “depressione-uragano” che nella giornata di ieri si è rapidamente approfondita sull’Atlantico settentrionale, nel tratto a sud-ovest dell’Islanda, sta già cominciando a marciare, minacciosamente, verso est, coinvolgendo più direttamente dapprima l’Islanda, ed in seguito pure le Isole Britanniche, la Scandinavia meridionale e il mar del Nord, dove nelle prossime ore irromperanno venti di tempesta.

Prognose_20161223Attualmente il profondissimo ciclone extratropicale, alimentato lungo il suo bordo più occidentale dallo scivolamento di aria molto fredda d’estrazione artico marittima, presenta un profondo minimo barico, sui 950 hpa, sta transitando nel tratto di oceano poco a sud dell’Islanda, con una vasta quanto suggestiva occlusione fredda che si avvita con un grandissimo riccio a nord delle Isole Britanniche.

analyza (1)Il formidabile “gradiente barico orizzontale” presente lungo il margine occidentale e meridionale di questo immenso ciclone extratropicale, ulteriormente compresso dal poderoso anticiclone delle Azzorre che dalle omonime isole si allunga fino al Mediterraneo centro-occidentale, sta originando potenti tempeste di vento, in grado di raggiungere l’intensità di uragano, con venti violenti, da Ovest e O-NO, capaci di toccare anche i 130-140 km/h nelle raffiche, lungo l’Atlantico nord-occidentale. L’esteso “Fetch” (spazio di mare su cui soffia il vento), che dal mar del Labrador orientale si propagherà fino alle isole Far Oer e alle coste dell’Ulster e della Scozia occidentale, rischia di sollevare ondate davvero molto alte, molto pericolose per la navigazione marittima, che potranno raggiungere altezze di oltre i 9-10 metri lì dove si localizzeranno le tempeste più violente, sul quadrante meridionale della profondissima circolazione ciclonica.

eur_full (1)Parte di queste imponenti ondate, dopo aver percorso l’Atlantico raggiungeranno le Far Oer, le Shetland, le Orcadi e le isole Ebridi, originando forti mareggiate che nella giornata di domani flagelleranno anche le coste occidentali scozzesi e quelle irlandesi, con l’irrompere di ondata, alte fino a 8-9 metri. Questo perché, secondo quanto prognosticato dai principali centri di calcolo internazionali, il profondo ciclone extratropicale si muoverà in direzione delle isole Shetland, avvicinandosi pericolosamente alle coste scozzesi settentrionali che dalla mattinata di domani verranno interessate da forti venti da Ovest e O-NO, che potranno toccare punte di oltre 100-120 km/h. Ma localmente picchi estremi di oltre 140-150 km/h si potranno registrare sulle aree costiere occidentali e nelle isole Ebridi, mentre raffiche fino a 100-120 km/h si potranno segnalare anche fra l’Ulster e la Scozia meridionale.

PPVE89Le raffiche più violente, come capita sempre in queste situazioni, dovrebbero interessare le Highlands scozzesi, dove i violenti venti occidentali, che accompagneranno il passaggio del profondissimo ciclone, raggiungeranno l’intensità di uragano, con raffiche capaci di toccare picchi estremi di ben 170-180 km/h. Le bufere di vento e le tempeste, prevalentemente da Ovest, e dalla mattinata di domani tendenti a ruotare più da O-NO, dopo aver spazzato con grande intensità l’Irlanda del Nord, la Scozia e l’Inghilterra settentrionale, tenderanno rapidamente a propagarsi verso il mar del Nord, le coste più meridionali della Norvegia e la Danimarca, dove si attiveranno vere e proprie tempeste, con raffiche capaci di toccare picchi di oltre 120 km/h sulle principali piattaforme.

PPVA89Gli impetuosi venti da SO e O-SO, in successiva rotazione da Ovest dal tardo pomeriggio/sera di domani, spazzeranno con autentiche bufere l’intero mar del Nord, la Danimarca e le coste meridionali della Norvegia, dove il passaggio ravvicinato della profondissima depressione creerà autentiche tempeste, con picchi ad oltre i 100-120 km/h. Dalla giornata di domani le forti burrasche si propagheranno anche allo Skagerrak, il Canale che separa le coste meridionali norvegesi con la punta settentrionale della Danimarca, agitandolo per bene e rendendo molto difficoltosa la navigazione marittima lungo i bassi fondali. Le tempeste da SO e O-SO che spazzeranno l’intero mar del Nord, investiranno pure la Danimarca e la Svezia meridionale, estendendosi molta rapidamente sul mar Baltico, con una componente decisamente più meridionale, fra S-SO e SO, che insisterà fino alla giornata di venerdì, con raffiche che supereranno i 70-80 km/h.

LaPresse/PA
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L’ampio “Fetch” disteso lungo tutto l’asse del mar del Nord, i forti venti occidentali, da Ovest, favoriranno lo sviluppo di grosse ondate, alte fino anche 5-6 metri in mare aperto. Queste ondate, davvero imponenti, potranno originare delle mareggiate di forte intensità sulle coste della Danimarca occidentale, dove si potranno originare delle locali inondazioni nei tratti costieri più depressi.

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