Fisica, una nuova luce per il Medio Oriente: il primo fascio di particelle circola in SESAME

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Un fascio di particelle è circolato per la prima volta ieri, 12 gennaio, all’interno del sincrotrone di SESAME (Synchrotron-light for Experimental Science and Application in the Middle East), ad Amman, in Giordania. Questo momento rappresenta per la prima sorgente di luce di sincrotrone del Medio Oriente un passo importante verso l’inizio dell’attività di ricerca scientifica. “Un raggio di luce in Medio Oriente prodotto dalla tenacia dei fisici. Congratulazioni al team di SESAME, di cui fa parte l’italiano Giorgio Paolucci, come direttore scientifico”, commenta Fernando Ferroni, presidente dell’INFN. “L’Italia ha contribuito tramite l’INFN al cuore dell’acceleratore, le cavità risonanti che accelerano gli elettroni, sta costruendo rivelatori innovativi per gli esperimenti e provvederà anche alla struttura per l’accoglienza dei ricercatori che si recheranno lì per i loro esperimenti: grazie anche all’impegno del MIUR, il nostro Paese ha investito 5 milioni di euro per la scienza e per la pace”, conclude Ferroni.
SESAME è una sorgente di luce, basata su un acceleratore di particelle che utilizza radiazioni elettromagnetiche emesse da fasci di elettroni, con lo scopo di studiare le proprietà della materia in un contesto multidisciplinare. Gli esperimenti a SESAME consentiranno, infatti, la ricerca in campi che vanno dalla medicina alla biologia, dalla scienza dei materiali, alla fisica e alla chimica per la sanità, l’ambiente, l’agricoltura e l’archeologia. La missione di SESAME, progetto ispirato al modello del CERN, è dotare di un’infrastruttura di ricerca di livello mondiale la regione mediorientale, favorendo al contempo la cooperazione scientifica internazionale. SESAME, che ha avuto origine a metà degli anni ’90 del secolo scorso, rappresenta oggi, sotto l’egida dell’UNESCO e con il supporto della comunità mondiale, un brillante esempio di impegno globale, che vede lavorare insieme Stati che non si erano mai seduti allo stesso tavolo per un progetto scientifico: Autorità Nazionale Palestinese, Bahrain, Cipro, Egitto, Iran, Israele, Giordania, Pakistan e Turchia. Inoltre, vi collaborano Italia, Francia, Spagna, Brasile, Cina, Germania, Grecia, Giappone, Kuwait, Russia, Svezia, Svizzera, Stati Uniti e Gran Bretagna. L’Italia vi partecipa con l’INFN, Sapienza Università di Roma, Elettra Sincrotrone Trieste e Città della Scienza.
“Questo è un momento di grande orgoglio per l’intera comunità di SESAME, – sottolinea Khaled Toukan, direttore di SESAME – e ora SESAME si apre alle imprese”. SESAME sarà, infatti, anche uno stimolo e un’occasione per l’industria locale e avrà un importante impatto sul territorio. Inoltre, è stato sviluppato un solido e intenso programma di formazione, che prevede scuole, meeting, borse di studio, e che ha già consentito di sviluppare le capacità scientifiche e tecniche necessarie alla costruzione e all’utilizzo della nuova macchina.
“Questo è un grande giorno per SESAME” ha detto Chris Llewellyn-Smith, presidente del Council di SESAME. “È un omaggio alla bravura e alla dedizione degli scienziati e dei decisori politici di questa regione, che hanno lavorato instancabilmente per tradurre in realtà la collaborazione scientifica tra i Paesi del Medio Oriente e delle regioni limitrofe”, conclude Llewellyn-Smith.
Il primo fascio di particelle in circolazione nel sincrotrone è un passo importante sulla strada verso la “prima luce”, che segna l’inizio del programma di ricerca di qualsiasi nuova struttura sperimentale, e il primo invito a presentare proposte per svolgere attività di ricerca a SESAME è stato recentemente pubblicato. Ma c’è molto da fare prima che gli esperimenti possano prendere avvio. I fasci devono essere accelerati all’energia operativa di SESAME di 2,5 GeV. Poi la luce emessa deve essere incanalata lungo due linee di fascio e ottimizzata per gli esperimenti che si svolgeranno. Questo processo richiederà circa sei mesi, cosicché i primi esperimenti inizieranno probabilmente nell’estate del 2017.

La storia?
L’importanza di un laboratorio internazionale con una sorgente di luce di sincrotrone in Medio Oriente è stata riconosciuta più di 25 anni fa da eminenti scienziati, come il premio Nobel pakistano Abdus Salam. Questa necessità è stata sottolineata anche dal CERN e dal MESC (Cooperazione Scientifica del Medio Oriente) guidato da Sergio Fubini. Gli sforzi del MESC per promuovere non solo la cooperazione regionale nel campo della scienza, ma anche la solidarietà e la pace, sono iniziati nel 1995 con l’organizzazione a Dahab (Egitto) di una riunione, durante la quale il ministro egiziano dell’Istruzione Superiore, Venice Gouda, ed Eliezer Rabinovici (MESC e Hebrew University, Israele) hanno preso una posizione ufficiale a sostegno della cooperazione arabo-israeliana.?Nel 1997, Herman Winick (SLAC National Accelerator Laboratory, USA) e Gustav-Adolf Voss (Deutsches Elektronen Synchrotron, Germania) ha suggerito la costruzione di una fonte di luce di sincrotrone in Medio Oriente, utilizzando componenti della struttura BESSY, che sarebbe stata presto dismessa a Berlino. Questa brillante proposta fu gettata sul fertile terreno di una progettualità perseguita nel corso di workshop organizzati in Italia (1997) e in Svezia (1998) dal MESC e da Tord Ekelof (MESC e Università di Uppsala, Svezia). Su richiesta di Sergio Fubini e Herwig Schopper (ex direttore generale del CERN), il governo tedesco ha quindi deciso di donare i componenti per il progetto SESAME, a condizione che lo smantellamento e il trasporto (finanziati poi dall’UNESCO) fossero a carico di SESAME. Il progetto è stato quindi portato a conoscenza di Federico Mayor, allora Direttore Generale dell’UNESCO, che ha convocato un incontro presso la sede dell’Organizzazione, a Parigi, nel giugno del 1999, con delegati del Medio Oriente e di altre regioni. L’esito dell’incontro è stato l’avvio del progetto e l’istituzione di un Consiglio Internazionale ad interim sotto la presidenza di Herwig Schopper. La Giordania è stata scelta per ospitare il centro, in competizione con altri cinque Paesi della regione. Lo stato giordano ha fornito il terreno, così come i fondi per la costruzione dell’edificio. Nel maggio 2002, il Consiglio Esecutivo dell’UNESCO ha approvato all’unanimità l’istituzione del centro sotto l’egida dell’UNESCO, che è anche l’istituzione depositaria degli statuti di SESAME. È stato in seguito costituito il Consiglio permanente, che ha ratificato lo statuto del centro ed eletto presidente e vicepresidenti. La cerimonia inaugurale si è svolta nel gennaio del 2003, e i lavori di costruzione sono iniziati nell’agosto successivo. Oggi SESAME è una realtà in grado non solo di favorire lo sviluppo scientifico ed economico del territorio ma anche di promuovere legami più stretti tra popoli con diverse tradizioni, sistemi politici e culture.

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