Salute: il 77% dei giovani cerca informazioni sul Web, solo il 45% si confronta con genitori

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Il 77% degli adolescenti italiani ricerca sul web notizie e informazioni sulla salute. Le notizie più cliccate sono quelle legate al benessere generale, all’alimentazione, all’uso  di  alcool  o  droghe,  alla sessualità  e alle malattie sessualmente trasmissibili. Ma se i maschi cercano soprattutto notizie sulla sessualità, le femmine sono più interessate all’alimentazione. E’ quanto emerge dallo studio “Diagno//Click: quando il web influisce sulla costruzione identitaria dei giovani”, la prima indagine europea che analizza il rapporto tra giovani, salute e web, patrocinata dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e promossa dall’associazione Family Smile, presieduta dall’avvocato Andrea Catizone. Lo studio è stato presentato oggi alla Biblioteca della Camera dei deputati in un convegno che ha visto la partecipazione, tra gli altri, della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, della garante nazionale dell’infanzia Filomena Albano e della presidente del tribunale di Viterbo Maria Rosaria Covelli.

L’indagine, compiuta su un campione di 1.713 adolescenti dai 14 ai 19 anni delle scuole superiori in 10 regioni italiane, rivela profonde differenze nella ricerca di informazioni sul web tra le varie fasce di età: il 72% delle quindicenni ricerca notizie sull’alimentazione contro il 28% dei ragazzi, mentre il 63% dei quindicenni ricerca notizie sulla sessualità contro il 37% delle coetanee. Se le ragazze di 14 anni sono molto più attive dei ragazzi nella ricerca di informazioni sulla forma fisica (74% contro 26%), lo scenario si capovolge con l’avanzamento di età, con il 79% dei 19enni che cerca notizie contro il 21% delle coetanee.

Secondo l’indagine ciò che spinge gli adolescenti a cercare informazioni sul web su un tema così delicato come la salute è nel 92% dei casi la possibilità di accedere alle notizie 24 ore su 24 e la velocità con la quale si ottengono le risposte, mentre solo il 2% riconosce alle notizie su internet una maggiore affidabilità.

Dopo la ricerca sul web, il 91% dei giovani sostiene di sentirsi ansioso perché non sa come gestire queste informazioni e l’82% confuso perché non è riuscito a comprendere tutte le informazioni ricevute. L’88% si dice però rassicurato perché comunque ha ottenuto delle risposte. Solo il 45% di loro dichiara di sentire il bisogno di confrontarsi con i genitori dopo aver navigato su internet.

“Le ricerche online degli adolescenti spesso interessano argomenti legati alla sfera dell’intimità, della sessualità e dell’identità sulle quali difficilmente ci si confronta con gli adulti, a prescindere dall’avvento dei social network”, spiega Andrea Catizone, presidente dell’associazione Family Smile. “E’ comprensibile, e per certi versi anche necessario, che esista una distanza tra figli e genitori, ma quest’ultimi hanno il dovere di monitorare il comportamento dei propri figli e la loro reazione rispetto alle risposte fornite dal web, che in gran parte dei casi lasciano i giovani in uno stato di ansia e confusione”.

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