Le eruzioni vulcaniche contribuirono alla caduta dell’ultima dinastia dell’antico Egitto

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Uno studio pubblicato su Nature Communications ha rilevato che la cenere emessa dai vulcani in una serie di eruzioni verificatesi nel III e nel I secolo avanti Cristo hanno contribuito alla caduta dell’ultima dinastia dell’antico Egitto.

L’improvviso ritiro delle truppe egiziane impegnate in una guerra fino a quel momento vittoriosa è sempre stata un’incognita: la causa andrebbe cercata nelle mancate piene del Nilo provocate dall’effetto serra delle polveri emesse durante le eruzioni. La minore irradiazione solare e la carenza di piogge hanno impedito l’aumento del livello del Nilo, provocando una crisi dei raccolti e tensioni sociali e politiche.

Ai principali periodi di disordini sociali dell’Egitto tolemaico (durato dal 305 a. C. fino al 30 a.C, quando divenne una provincia romana) sarebbero quindi associate delle violente eruzioni vulcaniche che avrebbero impedito ai monsoni di spostarsi sufficientemente a nord per portare la pioggia nelle regioni etiopiche e delle sorgenti del Nilo. Lo stesso effetto si è verificato anche successivamente, come ad esempio nel 939 e nel 1783-84, con le eruzioni dei vulcani islandesi di Eldgja e Laki.

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