Una tempesta solare catastrofica “può colpire la Terra in qualunque momento”: solo 15 minuti per correre ai ripari

MeteoWeb

Una tempesta solare devastante che raggiunge la Terra: sembra certamente la trama di un film catastrofico hollywoodiano. Eppure, il meteo spaziale è in larga parte imprevedibile ed in caso di tempeste importanti e brillamenti solari causati dall’attività della nostra stella, queste emissioni potenti potrebbero provocare devastazione sulla Terra.

Gli esperti possono prevedere solo le grandi tempeste geomagnetiche, che possono innescare blackout e bloccare i sistemi di comunicazione, solo 19 ore in anticipo: per essere ancora più precisi, i previsori possono sapere solo 15 minuti in anticipo se se una tempesta geomagnetica distruttiva sta per colpire la Terra.

Il meteo spaziale è determinato dal comportamento del Sole e può assumere la forma di tempesta di radiazioni, brillamenti solari, ed espulsioni di massa coronale (le più “preoccupanti”, in quanto proiettano materiale nello spazio e a volte in direzione della Terra). Tutti i suddetti eventi possono impattare e modificare il campo magnetico e l’atmosfera terrestre, e comportare conseguenze sulle nostre tecnologie, sui satelliti, e interrompere le forniture di energia elettrica, paralizzando così (potenzialmente) gran parte del mondo.

Catherine Burnett, manager del progetto relativo al meteo spaziale del servizio meteo britannico Met Office ha dichiarato: “Le espulsioni di massa coronale possono viaggiare in qualunque direzione dal Sole. Se si dirigono verso di noi e hanno una dimensione rilevante, possono avvolgere la Terra.

Ci vogliono 19 ore affinché una espulsioni di massa coronale significativa arrivi al nostro pianeta. Appena osserviamo l’espulsione lasciare il Sole non sappiamo ancora, e comunque solo con 15 minuti di preavviso, quale sia il suo orientamento magnetico e se ci sarà un impatto.”

Non disponiamo di una grande finestra previsionale per sapere se qualcosa è in arrivo.”

Se un’espulsione di massa coronale impatta con il campo magnetico terrestre e ha un particolare orientamento, tutta l’energia viene trasferita fino alle linee del campo magnetico e verso la superficie della Terra. La corrente viene indotta nella crosta terrestre, e trova difficoltà a viaggiare attraverso le rocce, quindi attraversa i conduttori di metallo, come quelli ad alto voltaggio. Poi risale verso i trasformatori e raggiunge i sistemi di sicurezza, o se è molto intensa, può danneggiare gli stessi trasformatori. E si perde l’alimentazione.”

Tutto ciò può causare blackout e interruzioni di corrente elettrica, anche per ore: dipende dai piani di emergenza locali.

Indicativamente, tempeste geomagnetiche colpiscono la Terra circa 80 giorni l’anno e si verificano circa 4 eventi importanti ogni anno.

I previsori del meteo spaziale studiano le regioni attive sul Sole, le macchie solari, che possono generare espulsioni di massa coronale come anche brillamenti o flare. L’esperta del Met Office spiega: “Serve anche solo una regione attiva che sia particolarmente forte per generare un evento di meteo spaziale molto importante, e ciò potrebbe accadere in qualunque momento.”

Studiamo le macchie solari giorno per giorno e se una sembra particolarmente attiva, ciò aumenta le possibilità di un flare: i brillamenti viaggiano alla velocità della luce, quindi nel tempo che impieghiamo a rilevarli, ne vediamo già gli impatti.”

Uno degli esempi più recenti di impatto sulla Terra di un evento meteo spaziale è stato quello del 1989 quando il Quebec ha subito un blackout  a causa di una tempesta geomagnetica: i sistemi di sicurezza della rete energetica sono andati in tilt in soli 92 secondi e ci sono volute 9 ore per ripristinare la corrente elettrica per 6 milioni di persone.

Nel Regno Unito l’impatto più severo si è verificato il 1° settembre 1859, in occasione del cosiddetto evento di Carrington: se una tempesta simile si verificasse oggi si registrerebbero danni per miliardi.

Credit: NASA / SDO

Tempeste geomagnetiche importanti si verificano ogni 100-200 anni, ma possono avvenire in qualunque momento e sono in gran parte imprevedibili, anche a causa dell’assenza di satelliti che possano monitorarle.

Un altro problema riguarda l’impatto sui sistemi GPS: i suddetti eventi potrebbero determinare malfunzionamenti, o peggio ancora paralisi dei sistemi di trasporto. Catherine Burnett dichiara: “Il Sole emette continuamente radiazioni, ma le espulsioni di massa coronale possono proiettare a loro volta le radiazioni, incrementando la densità delle particelle energetiche quando raggiungono la Terra. Possono interrompere le operazioni satellitari, tra cui quelle del GPS.” In ogni caso, ha aggiunto l’esperta, le tempeste di radiazioni si verificano spesso, senza che nessuno se ne accorga: solo in caso di aumento importante i sistemi ne subiscono le conseguenze.

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