“La Fine del Mondo inizia oggi 23 Aprile 2018”: il “pianeta della morte Nibiru causerà l’Apocalisse”, ecco perché la bufala è tornata virale

MeteoWeb

Senza criterio e infinite le “profezie” che si sono succedute nei decenni, in particolare negli ultimi anni diventate virali sul web che ne ha consentito la diffusione su larga scala: ormai gli autori delle bizzarre teorie sulla fine del mondo non si sforzano più nemmeno di fondarle su un minimo di basi scientifiche. Tanto delirio, nessun fondamento (neppure puramente/lontanamente razionale).

Come ormai noto, i sostenitori della teoria del complotto sono tornati alla ribalta: sostengono che la Fine del Mondo avverrà oggi 23 Aprile 2018.

Secondo l’incredibile tesi, senza alcun fondamento scientifico (e neppure puramente logico, astronomico, astrologico, numerologico…), il Sole, la Luna, e il pianeta Giove si allineeranno con la costellazione della Vergine il 23 Aprile, e sarà tale evento epocale ad annunciare la seconda venuta di Gesù. Nella stessa notte, l’ormai celeberrimo pianeta (inesistente, chiamato in causa qui e lì) Nibiru, dovrebbe fare la sua apparizione in cielo generando cataclismi a causa del suo influsso gravitazionale: terremoti, eruzioni, inclinazioni anomale dell’asse terrestre e alterazioni del moto di rotazione e di rivoluzione sarebbero solo “l’inizio della fine”.

Tra le voci a sostegno, si leva quella del numerologo David Meade (già noto per le sue teorie strampalate), secondo cui il 23 Aprile i vulcani erutteranno, proprio in concomitanza con il ritorno di Gesù sulla Terra.

NibiruSiti e video apocalittici su YouTube sostengono che l'”Estasi” è già iniziata il 23 novembre e ciò lo si deduce da un passaggio dal libro dell’Apocalisse nella Bibbia: “Poi apparve nel cielo un gran segno: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e i dolori del parto.”

Secondo i sostenitori della teoria del complotto, la donna rappresenterebbe la costellazione della Vergine, alla quale dovrebbero allinearsi Sole e Luna (no, astronomicamente parlando, tale allineamento non avverrà, e anche se avvenisse in un qualunque momento non determinerebbe di certo l’Apocalisse).

Secondo Meade, “alla fine di Aprile 2018, avverrà la scomparsa della Chiesa (per tutti i cristiani nota come Estasi).”
Ciò verrà seguito rapidamente dall’ascesa dell’Anticristo, dall’apparizione del Pianeta X e dalla Terza Guerra Mondiale.”
Seguiranno 7 anni di Tribolazione. Ciò oltre ogni ombra di dubbio.”

Prima che corriate ai ripari per l’Apocalisse, sarebbe bene notare che Meade & compagni hanno già in precedenza previsto (più volte) la fine del mondo, che (forse è troppo scontato dire) poi non è arrivata.

Nel 2017 le date della fine del mondo sono state abbastanza numerose: inizialmente si parlava di febbraio, poi di agosto, poi di settembre e poi ancora del 15 ottobre e del 19 novembre. Man mano che non succede assolutamente nulla, si individua una nuova data, “riciclando” le argomentazioni precedenti: l’ultima di una lunga serie è appunto il 23 Aprile.
Come ormai noto, purtroppo, le teorie catastrofiste in rete si diffondono in modo virale, soprattutto sui social network, pur non avendo nessun serio argomento a supporto.

Nei mesi scorsi, addirittura la NASA è stata costretta a negare le voci sull’Armageddon: circolavano teorie del complotto secondo cui Nibiru, soprannominato il “pianeta della morte”, avrebbe impattato con la Terra spazzando via qualunque forma di vita.
Questa teoria di un pianeta vagante – a volte anche identificato con il “Pianeta X” – è diventata virale, tanto che l’Agenzia Spaziale statunitense ha dovuto diramare un comunicato ufficiale per smentirla una volta per tutte.

Ecco la dichiarazione della NASA: “Numerose persone ‘prevedono’ che il mondo finirà il 23 Settembre, quando un altro pianeta entrerà in collisione con la Terra. Il pianeta in questione, Nibiru, non esiste, quindi non ci sarà alcuna collisione.
Nibiru e le altre storie su pianeti irregolari sono una bufala.”
Non c’è base concreta per queste affermazioni. Se Nibiru, o Pianeta X, fosse reale e in rotta verso la Terra, gli astronomi lo avrebbero rilevato per almeno l’ultima decade, ed ora sarebbe ormai visibile ad occhio nudo.
Ovviamente, non esiste.

Da dove arriva la teoria del complotto?

In gran parte la “previsione” antiscientifica si basa sul Vecchio Testamento, dove al capitolo 13 del Libro di Isaia, versi 9 e 10, è possibile leggere: “Ecco, il giorno dell’Eterno giunge: giorno crudele, d’indignazione e d’ira ardente, che farà della terra un deserto, e ne distruggerà i peccatori. Poiché le stelle e le costellazioni del cielo non faran più brillare la loro luce, il sole s’oscurerà fin dalla sua levata, e la luna non farà più risplendere il suo chiarore“. Secondo alcuni commentatori biblici si tratta di una sorta di maledizione rivolta contro Babilonia, ma è stato David Meade a ritenere che invece riguardi tutta la Terra.

Si presume – per i complottisti- che si verificherà un allineamento cosmico che riflette quello previsto nel libro dell’Apocalisse: peccato che gli esperti hanno provato più e più volte che non c’è nulla di speciale sull’allineamento della Luna, dei pianeti o del Sole il 23 Aprile.

Meade, il primo a sostenere che Nibiru era in rotta di collisione con la Terra, (smentito dalla pura realtà) ha di volta in volta spiegato la sua teoria, sostenendo che l’Apocalisse attesa era “in ritardo” e che non ha mai fornito una data precisa per l’impatto di Nibiru.

La bufala di Nibiru dilaga dal 1995, quando l’americana Nancy Lieder aveva affermato di avere un chip nel cervello che le consentiva di comunicare con gli alieni del sistema di stelle Zeta Reticuli: gli alieni le avrebbero riferito che il corpo celeste, che si troverebbe ai confini del Sistema Solare, sarebbe passato vicino alla Terra nel maggio 2003, con conseguenze catastrofiche. Il corpo celeste ha mancato quell’appuntamento e la donna ha spostato la previsione al 2012, quando la bufala è dilagata su internet, tanto che la NASA è dovuta intervenire e dichiarare pubblicamente che il pianeta non esiste e la Terra non corre alcun pericolo di questo tipo.

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