Astronomia, doppio spettacolo visibile dall’Italia: l’asteroide 2018 RC e una “cometa verde” in transito sulla Terra, tutte le INFO utili

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Doppio spettacolo in cielo: il 9 settembre un asteroide di 50 metri di diametro passerà più vicino della Luna, e sarà seguito il 10 settembre dalla “cometa verde21/P Giacobini-Zinner, nel suo passaggio più ravvicinato alla Terra degli ultimi 72 anni.

Ecco tutti i dettagli e tutto quello che c’è da sapere sui due eventi astronomici.

Come e dove osservare l’asteroide 2018 RC

Un asteroidesfiorerà” la Terra da vicino (relativamente!): passerà a una distanza minore rispetto a quella che ci separa dalla Luna, ma il nostro pianeta non corre alcun rischio.
Il “sasso spaziale“, 2018 RC, ha il diametro di 50 metri, e domenica 9 settembre alle 14:09 ora italiana transiterà a circa 220mila km dalla Terra, poco più della metà della distanza TerraLuna.

Scoperto pochi giorni fa, il 3 settembre, dal progetto Atlas, dell’università delle Hawaii, l’asteroide si potrà ammirare dall’Italia (con un piccolo telescopio di 10-15 cm) nella notte tra l’8 e il 9 settembre: sarà osservabile nella costellazione zodiacale dell’Acquario, a sud, a circa 30 gradi di altezza, dopo la mezzanotte. Tra 8 e 10 settembre si sposterà dalle costellazioni della Balena e dell’Acquario verso il Sagittario.

Cos’è un asteroide

Un asteroide è un piccolo corpo celeste simile per composizione ad un pianeta e spesso privo di forma sferica: il diametro può variare da qualche decina di metri a 1.000 km ma, in genere, non supera i 100 km. La NASA studia gli oggetti più vicini a noi, calcolandone le traiettorie future in modo da evitare impatti con il nostro pianeta.

Si ritiene siano i relitti della formazione del Sistema Solare, corpuscoli che non riuscirono ad essere inglobati nella formazione dei pianeti.

Il loro nome significa letteralmente “a forma di stella” o “simili a una stella” in quanto, durante il periodo in cui furono scoperti i primi asteroidi, ovvero intorno all’inizio del 1800, essi apparivano come punti luminosi, al pari delle stelle.

Nonostante esistano migliaia di asteroidi, possono essere suddivisi in tre gruppi principali a seconda della loro composizione: gli asteroidi carbonacei, i più comuni, sono corpi pietrosi neri come il carbone, gli asteroidi silicei e gli asteroidi metallici.

Gli asteroidi composti per la maggior parte di ghiaccio sono invece dette comete: alcuni asteroidi sono residui di vecchie comete, che, avendo perso il loro ghiaccio nel corso di avvicinamenti al Sole, sono composti principalmente da roccia. La sublimazione delle sostanze volatili quando la cometa è in prossimità del Sole provoca la formazione della chioma (nube o atmosfera rarefatta che si genera attorno al nucleo) e della coda (nube che si allunga dalla chioma nella direzione del vento solare).

Nel nostro Sistema Solare sono già stati numerati e catalogati oltre 600.000 asteroidi e probabilmente altre centinaia di migliaia attendono ancora di essere scoperti.

L’asteroide più grande del Sistema Solare interno è Cerere (diametro di 900-1000 km), poi seguono Pallade e Vesta (500 km). La maggior parte degli asteroidi orbitano tra Marte e Giove, ad una distanza compresa tra 2 e 4 UA dal Sole, in una regione conosciuta come Fascia principale: almeno 200 mila asteroidi gravitano in questa fascia che è larga poco più di 150 milioni di chilometri.
Sono invece più grandi di Cerere numerosi oggetti del Sistema Solare esterno come ad esempio Eris, Sedna e Varuna.

Gli impatti con gli asteroidi hanno un ruolo importante nella formazione dell’Universo: ad esempio si ritiene che la Luna sia nata dall’impatto con un gigantesco asteroide.
Un asteroide ha colpito la Terra circa 65 milioni di anni fa provocando la scomparsa di molte specie animali (come i dinosauri) e vegetali.

Come e dove osservare la “cometa verde”

cometa 21p
Credit: Alexander Vasenin/Wikimedia Commons CC BY-SA 4.0

21P (scoperta da Michel Giacobini dall’Osservatorio di Nizza nel 1900) completa un’orbita attorno al Sole ogni 6.6 anni: si verificherà in questi giorni un periodo favorevole per osservare la cometa, che transiterà al perielio il 10 settembre (06:40 UTC) raggiungendo il suo picco di luminosità di magnitudine pari a circa 7, purtroppo non visibile ad occhio nudo.
Per ammirarla (preferibilmente la sera/notte del 9 settembre) sarà necessario un binocolo o un piccolo telescopio, da puntare in direzione est, verso l’Auriga. Il 10 si avvicinerà all’ammasso aperto M37 mentre il 15 settembre all’ammasso aperto M35. Terminerà la sua corsa del mese sfiorando, tra il 26 ed il 27, la nebulosa Rosetta NGC2244.
La sua caratteristica colorazione è dovuta al cianogeno e dal carbonio biatomico, gas che assumono una colorazione verde a causa della luce solare.

La cometa si può osservare nelle notti precedenti e successive al passaggio “ravvicinato”: un evento imperdibile dato che il prossimo avvicinamento si verificherà tra 40 anni, il 18 settembre 2058.

Ricordiamo inoltre che la cometa 21P è celebre anche per un’altra ragione: dai suoi detriti ha origine la pioggia di meteore delle Draconidi, visibili nel mese di ottobre. Quest’anno il loro passaggio, tra il 7 e l’8 del mese prossimo, sarà favorevole perché la luna sarà nuova, e non interferirà con la sua luce.

Che cos’è una cometa?

Una cometa è un corpo celeste relativamente piccolo, simile ad un asteroide, ma composto prevalentemente da ghiaccio e detriti. Le comete generalmente sono periodiche e man mano che si avvicinano al Sole iniziano a brillare sempre più aumentando di conseguenza la loro luminosità.
Spesso descritte come “palle di neve sporche“, sono composte per soprattutto da sostanze volatili ghiacciate, come biossido di carbonio, metano e acqua, mescolate con aggregati di polvere e vari minerali. E’ la sublimazione delle sostanze volatili (quando la cometa è in prossimità del Sole) a causare la formazione della chioma e della coda.

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