Maltempo, Alpi distrutte: “danni inestimabili” in Trentino Alto Adige, e adesso scatta l’allarme frane e valanghe

MeteoWeb

Danni ambientali ingenti e seri pericoli per il prossimo futuro: la situazione in Trentino Alto Adige è critica e il maltempo sembra ancora non voler dare tregua a montagne disboscate e valli rase al suolo. Come ha spiegato ai microfoni di MeteoWeb Linda Martinello, guida ambientale escursionistica che opera proprio in alcune delle zone più colpite, “i danni maggiori sono legati a quanto causato dal vento: intere foreste di abete rosso rase al suolo, la Val di Fiemme ha perso un terzo delle sue foreste. Il disastro è stato causato dal maltempo, ma è legato anche a scelte colturali fatte in passato. Dal dopoguerra in avanti, infatti, è stato molto favorito l’abete rosso, ma è uno dei più delicati. A prova di ciò, in alcune zone, si possono vedere distese di abeti rossi sradicati e, in piedi, dei larici superstiti che hanno resistito alle intemperie. I danni si possono classificare su diversi piani: innanzitutto da un punto di vista produttivo, perché queste foreste servivano per il legname, e in secondo luogo anche a livello culturale perché si sono persi paesaggi che erano unici nel loro genere, con piante secolari“.

maltempo trentino alberi abbattutiMartinello, esperta in Scienze Ambientali, è una guida che opera in Valsugana e in zona Lagorai. “Rispetto alla provincia di Belluno i danni qui sono minori – spiega –, ma nel Trentino le zone maggiormente colpite sono la Val di Sole, la Val di Fiemme e la parte meridionale, soprattutto nella zona orientale. Oltre agli abeti rossi i danni maggiori si registrano anche in una zona di castagneti secolari gravemente danneggiata, dove piante centenarie sono state sradicate. Per questi territori si può parlare si perdita di identità e di opere importanti. Inoltre nel comune di Novaledo sono stati danneggiati degli edifici, con una cinquantina di case scoperchiate e altrettante famiglie che hanno dovuto cercare sistemazioni alternative”.

maltempo trentino alberi abbattutiMa oltre ai danni aumentano anche i rischi: “gli schianti di abeti rossi potrebbero causare la proliferazione di malattie anche nelle piante sane rimaste in piedi. Dopo la prima guerra mondiale si era registrata una situazione analoga che causò proprio questo. Trovo interessante le dichiarazioni del prof. Davide Pettenella, dell’università di Padova, secondo il quale ora la gestione delle foreste e il rimboschimento dovrà precedere strategie diverse, con l’introduzione di più specie vegetali, in maniera tale da ottenere una maggiore resilienza delle piante“.

maltempo trentino alberi abbattutiE ci sono anche altri rischi. “Frane e smottamenti sono pericoli reali, perché continua a piovere su un terreno già smosso, quindi c’è il rischio che il terreno crolli verso valle. Anche la permanenza di queste piante pericolanti sul terreno è pericolosa, sia per le strade che per i sentieri. Non è questa la priorità attualmente, ma è necessario mettere in sicurezza prima possibile, anche per evitare che una volta sepolte dalla neve diventino ancora più pericolose perché non visibili. Si sta ora cercando di raccogliere dei dati per capire e fare una mappatura dei sentieri percorribili nelle zone che non hanno subito danni ingenti, ma quel che è certo è che il turismo estivo, quello degli escursionisti, ne risentirà“.

Infine, conclude Linda Martinello, “è ora indispensabile organizzare la gestione, l’asporto e la vendita di tutto questo legname: mi auguro che il coordinamento del lavoro che sarà affidato ai privati sia efficiente e non si dia spazio all’improvvisazione. Sarà necessario impiegare manodopera specializzata e consapevole, per evitare ulteriori rischi“.

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