Venezuela al buio da 72 ore, è il più grande blackout della storia: “E’ un attacco terroristico ma resisteremo”

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Il governo venezuelano ha decretato per oggi una nuova sospensione di tutte le attività scolastiche e lavorative dopo il blackout che ha colpito da giovedì gran parte del paese.Sono sospese le attività lavorative e scolastiche a tutti i livelli educativi“, ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni Jorge Rodriguez . La misura segue l’analogo provvedimento disposto nella giornata di venerdì 8 marzo, con le prime conseguenze della crisi causata dal blackout. Il presidente Nicolas Maduro, che ha individuato in “ripetuti attacchi cibernetici” le cause dello stop all’erogazione di energia, ha promesso un lento ma progressivo ripristino della rete, dando indicazioni alle autorità locali di “mantenere informato il popolo“.

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Il blackout segue l’avaria riscontrata nella centrale idroelettrica di El Gurì, nodo dal quale dipende quasi l’80% della fornitura energetica del paese. Il presidente ha parlato di una “strategia macabra” per aumentare le tensioni interne e far scoppiare la scintilla di uno scontro “tra venezuelani“. Secondo il capo dello stato venezuelano ci sarebbero stati diversi attacchi alla rete perpetrati da “forze dell’estrema destra con la regia degli Stati Uniti“.

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Maduro ha parlato di attacchi “cibernetici internazionali contro il cervello dell’impresa elettrica” e di azioni “di alta tecnologia, attacchi elettromagnetici” per mettere fuori uso la rete. Lo stesso ministro Rodriguez aveva nei giorni scorsi annunciato che avrebbe denunciato gli attacchi alla delegazione dell’ufficio dell’Alto commissario Onu per i diritti umani, attesa per oggi nel paese. “Presenteremo le prove, le confessioni di questi criminali” ha detto il ministro rimandando a messaggi diffusi da Guaidò, dal senatore statunitense Marco Rubio e dal segretario di Stato Usa Mike Pompeo. “Denunceremo la barbarie presentando prove a tutte le istanze internazionali“, ha spiegato Rodriguez a “Telesur“. “La mancanza di energia elettrica e di cibo è il risultato dell’incompetenza di Maduro“, aveva scritto invece Pompeo sul suo account Twitter ufficiale. “Le politiche di Maduro non portano altro che buio“, ha scritto, e ancora: “No cibo, no medicine, no elettricità. Prossimo passo: no Maduro“.

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Maduro ha denunciato attacchi su più di 150 cabine elettriche nel paese attribuiti a “infiltrati” di estrema destra con il sostegno degli Stati Uniti, considerati il principale responsabile di questo blackout nel quadro di una “guerra al potere“. Le autorità venezuelane hanno lanciato oggi un piano di emergenza nell’intero settore aereo per far fronte alle interruzioni di energia elettrica che hanno provocato anche forti disagi ai collegamenti aerei e numerose vittime negli ospedali, in particolare bambini, come denunciato dal senatore repubblicano Marco Rubio, che parla di oltre 80 neonati morti in 72 ore. A quasi 72 ore dall’inizio del più grande blackout della storia, il Venezuela è in ginocchio, completamente bloccato, senza mezzi di trasporto e provviste. Ma le notizie più drammatiche arrivano proprio dagli ospedali, che non possono utilizzare i macchinari salvavita. “Secondo alcune informazioni almeno 80 sono i morti nel reparto neonatale dell’ospedale universitario di Maracaibo, Zulia, da quando e’ iniziato il blackout giovedì’“, twitta Rubio scioccando il mondo. E aggiunge: “se ingenti aiuti non saranno consegnati presto, il timore è che ci sarà una catastrofe senza precedenti“.

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Guaidò ha deciso di chiedere al Parlamento di dichiarare lo Stato di emergenza nazionale e ha fornito una serie di dati in grado di delineare plasticamente la drammatica situazione nel paese: il blackout continua a lasciare al buio completo 16 stati del Venezuela, mentre altri sei hanno solo parzialmente l’energia elettrica. La totale assenza di elettricità è costato finora al settore privato, in un paese già economicamente in ginocchio, 400 milioni di dollari. Una situazione insostenibile che non sembra però preoccupare Maduro e i suoi, che continuano a postare tweet rassicuranti, pur correndo ai ripari. Maduro ha twittato postando un video che lo riprende tranquillo e sicuro di sé mentre da’ indicazioni ai governatori e li invita a mantenere la calma. “Continuiamo a lavorare per recuperare il sistema elettrico nazionale“, scrive, assicurando che “la macabra strategia di portarci ad uno scontro fallirà. Vinceremo!“.

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