Nanobatteri sono stati scoperti in uno dei luoghi più inospitali della Terra: nella zona delle sorgenti termali del vulcano Dallol, in Etiopia. Sono il 20% più piccoli di quelli finora noti, amano ambienti caldi, acidi e saturi di sale.
La scoperta si deve alla ricerca pubblicata su “Scientific Reports” e coordinata da Felipe Gomez del Centro di Astrobiologia di Madrid: importante il contributo italiano della geologa Barbara Cavalazzi, dell’Università di Bologna.
I nanobatteri (Nanohaloarchaeles Order) sono stati scovati dai ricercatori in un’area non distante dalla valle di Afar, dove 45 anni fa è stato trovato il fossile di ominide Lucy.
La scoperta implica che la vita potrebbe essere possibile anche in condizioni estreme, simili a quelle che caratterizzavano Marte quando era ancora un giovane pianeta.