“Troppi stranieri, non c’è integrazione”: papà marocchino porta via il figlio da una classe con un solo italiano

"Non voglio passare per razzista perché sarebbe folle viste le mie origini, ma qualcuno deve rendersi conto del problema"
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In un mondo sempre più o bianco o nero e sempre meno propenso ad accettare le vie di mezzo, in un mondo che vede contrapposti razzisti da una parte e buonisti dall’altra, come si può collocare un papà marocchino che ritira il figlio da una scuola di Bologna perché ci sono venti stranieri e solo un italiano? Come si colloca quello stesso papà marocchino che lamenta la mancata integrazione e le inefficienze di un asilo che ha troppi iscritti stranieri? Non si colloca, oppure si colloca nel mezzo, a riprova del fatto che il mondo non si divide in razzisti e in buonisti, ma in singole persone, ognuna con le proprie idee.

A riportare la notizia è il Corriere della Sera, che racconta la storia del 34enne Mohamed, papà di origini marocchine, residente in Italia da quando aveva 4 anni. Con la moglie voleva iscrivere il figlio alla materna, ma ha deciso di ritirarlo dalla classe quando ha scoperto che i bambini erano quasi tutti stranieri.

C’è un grave problema di integrazione non voglio passare per razzista dato che sono marocchino, ma il Comune deve sapere che non si fa integrazione mettendo nelle classi più di venti bambini stranieri. Le maestre facevano fatica a pronunciare i nomi dei bimbi. Tutti come il mio, cioè con cittadinanza italiana ma figli di immigrati, e molti di loro non parlano ancora l’italiano»

racconta l’uomo che fa presente un altro problema: ha deciso di cercare una scuola privata, ma

sono quasi tutte cattoliche e noi siamo musulmani. E anche in questo caso l’integrazione sembra un’impresa impossibile. Non voglio passare per razzista perché sarebbe folle viste le mie origini, ma qualcuno deve rendersi conto del problema in Comune».

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