Tumori urologici: più sopravvivenza grazie all’immunoterapia

Tumori urologici: l'immunoterapia protagonista nel trattamento post-chirurgico
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L’immunoterapia protagonista nel trattamento post-chirurgico di alcuni tumori urologici, anche difficili e complessi: il carcinoma renale avanzato (RCC), il tumore vescicale non muscolo-invasivo di alto grado o casi metastatici selezionati, il tumore della prostata che interessa 500 mila maschi, cui si aggiungeranno per il 2018 ben 37mila nuovi casi secondo i dati AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica).
Le forme tumorali, bersagliate con specifici e innovativi anticorpi monoclonali, già approvati dalla statunitense Food&Drug Administration, avrebbero dimostrato l’efficacia in studi clinici in gran parte già in fase III, apportando significativi miglioramenti in termini di risposta alla malattia e aumento della sopravvivenza. Dati positivi sia in caso di monoterapie, con il solo anticorpo monoclonale, ma con aspettative ancora più promettenti quando combinati ad altri chemioterapici.
L’argomento verrà discusso oggi a Venezia al 92° Congresso nazionale della Società italiana di urologia (Siu), in una tavola rotonda organizzata in collaborazione con la American Urological Association.

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