Sole a riposo, da 271 giorni attività solare al minimo: mai così tanto senza macchie dal 1913

Nel corso dell'anno, il disco solare è rimasto senza macchie per 271 giorni, di cui gli ultimi 34 consecutivi: un vero e proprio record
MeteoWeb

Il Sole è al minimo della sua attività: nel corso dell’anno, il suo disco è rimasto senza macchie per 271 giorni, di cui gli ultimi 34 consecutivi. Un vero e proprio record, che non si registrava da oltre un secolo e che potrebbe aumentare ancora fino alla prossima primavera. Era dal 1913 infatti, quando il nostro astro rimase senza macchie per 311 giorni, che non accadeva qualcosa di simile, mentre nel 2008 si è avuto il terzo anno di quiete con 268 giorni. “L’attività solare è scandita da cicli di circa 11 anni ciascuno. Polo nord e polo sud si invertono con questa cadenza. È un po’ come se una calamita si frantumasse al massimo dell’attività, creando numerose polarità opposte che emergono sotto forma di macchie“, spiega Silvano Fineschi, direttore dell’Osservatorio di astrofisica di Torino dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).

macchie solari campo magneticoMediamente i cicli durano quindi 11 anni, ma possono essere anche un po’ più brevi o lunghi. “L’attività del Sole negli ultimi 30 anni – aggiunge Ilaria Ermolli, ricercatrice dell’Osservatorio astronomico di Roma dell’Inaf – è paragonabile a quella di inizio ‘900, mentre negli ultimi due secoli il ciclo più intenso è stato quello che ha avuto il suo massimo nel 1958“. Sulla base delle previsioni più recenti fatte dalla Nasa e dall’ente americano per la ricerca sull’atmosfera e gli oceani, Noaa, l’attuale minimo solare dovrebbe raggiungere il suo picco attorno ad aprile 2020, mentre il nuovo massimo è previsto per luglio 2025. “È un vero record, che potrebbe aumentare ancora fino alla prossima primavera, nonostante qualche piccola regione attiva del nuovo ciclo solare si sia già manifestata“, commenta Mauro Messerotti, dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Si prepara dunque un periodo di debole attività solare e poche macchie solari. Il Sole per ora è tranquillo e non ci sono brillamenti, ha proseguito Messerotti, ma possono esserci dei buchi nella parte più esterna dell’atmosfera solare, chiamata corona, dai quali possono essere spinti verso l’esterno gli sciami di particelle cariche di energia che costituiscono il vento solare. “Quello che soffia ora dal Sole – ha aggiunto l’esperto – è un vento molto lento e denso, tramite il quale arriva una quantità maggiore di radiazioni ionizzanti che possono essere dannose per gli astronauti della Stazione spaziale, i satelliti e gli apparecchi tecnologici in orbita e i voli con rotte polari. Il prossimo ciclo sarà simile a quello che si sta concludendo ora“.

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