Coronavirus, con i 5 casi in Valle d’Aosta tutta l’Italia è ora infetta: in Lombardia la situazione più critica

Coronavirus: tutta l'Italia è infetta, casi in ogni regione. Lombardia la più colpita, Calabria quella con meno infetti registrati
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Sono saliti a cinque i casi risultati positivi al test ‘Covid 19’ in Valle D’Aosta. Dopo i due casi resi noti questa mattina, nel pomeriggio sono risultati positivi altri tre tamponi che saranno ora inviati all’Istituto superiore di sanità per il test di controllo che possa dare la conferma del risultato. Lo comunica una nota della Regione. I 3 pazienti sono stati messi in isolamento domiciliare precauzionale, sotto sorveglianza medica, così i loro familiari e le persone con le quali hanno avuto contatti stretti. La loro condizione di salute è buona, con lievi sintomi influenzali. Due dei pazienti positivi al tampone sono turisti. Il terzo è residente in Valle D’Aosta. Per tutti e tre vi sono stati contatti con le ‘zone rosse’ della Lombardia.

I 98 lombardi deceduti per covid-19 “sono tutte persone anziane con un quadro clinico gia’ compromesso: l’87% ha piu’ di 75 anni, l’11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64“. L’assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera fa una stima per fascia di eta’ durante la conferenza stampa con cui la giunta regionale rendiconta giornalmente ormai da due settimane l’andamento dell’infezione da Coronavirus sul territorio. L’assessore ricorda il numero di tamponi effettuati (12.354), e integra il dato sui positivi, aggiungendo come il 12% degli ammalati faccia parte del personale sanitario, e dividendo i colpiti da virus per provincia: Lodi e Bergamo sono sicuramente le aree piu’ colpite, rispettivamente con 658 casi e 537, segue Cremona con 406, al terzo posto Milano con 197 (di cui 86 nel capoluogo), poi Brescia 155, Pavia 151, Mantova 26, Monza-Brianza 19, Varese 17, Como 11, Lecco 8, Sondrio 4, mentre 62 sono “ancora in corso di verifica”.

Per il resto, Gallera comunica anche come l’ospedale militare di Baggio sia stato allestito ed e’ pronto e, “proprio oggi- evidenzia- c’e’ stato un momento di confronto con le Ats per definire i protocolli di invio e accettazione“. Domani quindi potrebbero arrivare a Baggio i primi casi: “uno dovrebbe essere di Brescia e uno di Bergamo”. L’assessore si sofferma inoltre sulla “solidarieta’ del sistema”, raccontando che a Lodi sono arrivati medici e infermieri dal Besta, dal gruppo San Donato, da Pavia, dal Fatebenefratelli, dal Niguarda e da altre strutture.

Siamo davanti ad un grande sforzo corale – precisa Gallera – e il sistema regge anche se gli afflussi nei pronto soccorso nelle strutture frontiera continuano a essere di 50/70 nuovi pazienti che entrano con complicazioni polmonari“. Infine il ribadito appello al reclutamento di forze: “Ogni aiuto e contributo da specializzandi, medici in quiescenza, Ong e’ molto ben gradito”, aggiunge l’assessore, perche’ “avremmo la possibilita’ di aprire nuovi posti letto, ma ci mancano le forze, e abbiamo bisogno delle migliori energie perche’ qualsiasi contributo, da specializzandi a medici in pensione alle Ong, non solo e’ benvenuto, ma assolutamente necessario“.

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