Coronavirus, Conte adesso è nei guai: arriva un’altra denuncia giudiziaria, “ha sottovalutato tutto nonostante fosse consapevole”

L'epidemia incontrollabile, i troppi morti, la libertà tolta agli italiani: ecco la ricostruzione dei fatti (a partire da maggio 2019) che hanno portato alla denuncia del governo
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Si chiamano Augusto Sinagra e Alfredo Lonoce. Sono due avvocati e hanno deciso, dopo aver minuziosamente raccolto fatti, date ed eventi, di denunciare il governo. Le accuse, in particolare, sono rivolte al premier, Giuseppe Conte, e i Ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese. Sostanzialmente, e gravemente, il governo italiano è accusato di aver troppo sottovalutato il pericolo dovuto al Coronavirus. Eppure, secondo i due legali e secondo i fatti raccolti, i nostri governatori non potevano non sapere. I campanelli d’allarme c’erano tutti.

Non è l’unica denuncia ricevuta dal premier. Di un’altra, messa in campo dall’avvocato Carlo Taormina, abbiamo dato notizia nelle scorse ore. Riportiamo, di seguito, parte di quanto raccolto nell’esposto presentato da Sinagra e Lonoce al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Roma. Si tratta di una denuncia lunga ed articolata, dalla quale abbiamo estrapolato i punti salienti e maggiormente esplicativi:

15 maggio 2019. L’Ansa dirama una notizia, secondo la quale in Italia si conterebbe niente meno che il 30% di decessi da infezioni ospedaliere di tutta l’Unione europea. Il drammatico problema riguarderebbe soprattutto gli over 75. A illustrare lo studio compiuto su questa grave inefficienza è l’Osservatorio nazionale sulla salute e il direttore Walter Ricciardi calcola che i morti in Italia per infezioni contratte durante il ricovero siano 50 mila.

Foto di Chung Sung-Jun / Getty Images

Dicembre 2019. In giorno non noto, i Servizi segreti americani allertarono l’omologo servizio nazionale circa ciò che stava accadendo nella provincia di Wuhan, in Cina. A sostenerlo è Fox News, autorevole emittente americana.

1° Gennaio 2020. Nel mondo e in Italia si diffonde la notizia di un’epidemia influenzale sconosciuta, che determina nei contagiati febbre e polmonite e risulterebbe molto pericolosa, maggiormente nelle persone anziane e fisicamente fragili.

16 Gennaio 2020. Prima relazione pubblica dell’Istituto Superiore di Sanità sulla diffusione del Covid-19 in cui si raccomanda, tra l’altro, di “rafforzare, in particolare nei pronto soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza, le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni”.

20 gennaio 2020. Viene diffusa la notizia che il contagio si trasmette da uomo a uomo. La fonte è la National Healt Commission di Pechino.
Fiumicino è uno dei tre Aeroporti con voli diretti per Wuhan.

21 gennaio 2020. Si definiscono meglio le caratteristiche del nuovo morbo che sarebbe “causa di una nuova sindrome respiratoria acuta, con febbri e sintomi parainfluenzali che su persone anziane e debilitate ha prodotto gravi polmoniti, in alcuni casi letali”.
La Cina decide di isolare la Regione di Wuhan, con blocco di treni e aerei.

22 gennaio 2020. Le vittime da Covid-19 in Cina sono 17. Riunione della “Task Force” operativa del Ministero della Salute cinese e missione dell’OMS a Wuhan.

23 gennaio 2020. All’Aeroporto Malpensa di Milano sbarcano due turisti cinesi i quali giungeranno il 29 successivo a Roma dove saranno bloccati e individuati come contagiati dal Covid-19, Riferimento: Corriere della Sera, 31 gennaio 2020. È interessante perché la stampa indicherà – e indica ancora – come “contagiato 1” un ragazzo di Codogno ammalatosi alla fine di febbraio, a dimostrazione di come, all’inizio della crisi, l’unica preoccupazione del governo fosse quella di tutelare la comunità cinese in Italia.

24 gennaio 2020. Il primo malato di Covid-19 risulta essere stato ricoverato in un ospedale di Wuhan l’8 dicembre 2019 e, non essendo ancora chiara la malattia, si parla di “malattia misteriosa”. Da quel momento, per sette settimane, da Wuhan sono partite verso il resto del mondo circa 30 mila persone al giorno.
Segnalato un caso sospetto di Covid-19 a Parma, si tratta di un musicista rientrato da Wuhan.
Primi tre contagiati in Francia.
“L’escalation delle notizie è preoccupante. Preoccupazione e cautela, tuttavia, sono un’altra cosa rispetto all’allarmismo che in questi giorni prolifera più velocemente del virus e rischia di fare gravi danni … La preoccupazione è anche sulla Cina, il regime tenta di mostrarsi al mondo come una potenza responsabile ma che secondo vari esperti ha preso precauzioni troppo deboli finora, e troppo tardi”.

giappone-mascherine-respiro30 gennaio 2020. A Bologna e provincia le mascherine diventano introvabili. In Emilia i cinesi fanno incetta di mascherine da spedire a Wuhan. Le mascherine sono prodotte dalla locale ditta ZABBAN che, però, le fa realizzare proprio a Wuhan.

31 gennaio 2020. A seguito del diffondersi delle notizie sul contagio in Cina, il governo – che pur dichiara come non ci sia nulla di cui allarmarsi – proclama per sei mesi lo stato di emergenza e fa pubblicare la delibera dalla Gazzetta Ufficiale del successivo 1 febbraio.
Tali preoccupanti notizie, riportate da importanti organi di stampa, non potevano non essere note al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai Ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese.

25 marzo 2020. Sono oltre cinquemila gli operatori sanitari italiani contagiati da Covid-19. Emerge da una lettera del Sindacato ANAAO ASSOMED al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaffero, in cui viene chiesto di intervenire immediatamente per garantire gli strumenti di protezione individuale.

“Quel che incontestabilmente emerge, tuttavia, è la totale “latitanza” del Prof. Giuseppe Conte e dei Ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese che – scrivono i due legali -, quantomeno dal 31 gennaio al 23 febbraio (si dirà in seguito), hanno omesso di adottare con urgenza le necessarie azioni a tutela della salute dei cittadini e del personale medico e paramedico, ma anzi producendosi in dichiarazioni “rassicuranti” e non vere, come i fatti hanno dimostrato; e comunque – la Ministro Luciana Lamorgese – a tenere aperti i porti (e anche di questo si dirà in prosieguo). La conseguenza è stata quella di più di 60.000 contagiati (solo quelli accertati) e più di 8.000 morti”.

A fronte di tutti questi incontrovertibili elementi, quali sono le azioni messe in campo dal governo? “Al 31 gennaio 2020 – si legge nell’esposto – (ma le necessarie misure dovevano essere adottate già molto tempo prima in considerazione di quanto già esposto e in considerazione altresì del fatto che, come ovviamente noto a tutti, già da moltissimo tempo esisteva un collegamento aereo in andata e in rientro tra l’Aeroporto di Orio al Serio e di Fiumicino, e l’Aeroporto di Wuhan in Cina, con le conseguenze che si possono ben immaginare in tema di diffusione del contagio) nessun provvedimento veniva adottato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e/o dai Ministri competenti, nonostante la nota situazione di necessità ed urgenza per la quale il Consiglio dei Ministri, se pur fuori da sua competenza, aveva dichiarato lo “stato di emergenza nazionale” (ma la circostanza è prova della piena consapevolezza del Governo in ordine alla gravità della situazione).
Al contrario, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Avv. Giuseppe Conte, alla richiesta di provvedimenti urgenti di quarantena per coloro che, Italiani o stranieri provenivano dalla Cina, rispondeva irresponsabilmente che non bisognava provocare “allarmismi”.

Ma non basta. Come scrivono i due avvocati, “val la pena ricordare che il Segretario di uno dei partiti di maggioranza parlamentare (PD) On. Nicola Zingaretti, dichiarava nel mese di febbraio 2020 inoltrato, che non vi era nessun motivo di preoccupazione poiché la malattia in oggetto era “poco più di un’influenza”. Il Sindaco di Firenze Signor Maurizio Nardella organizzò, come pur si ricorda, una cena con numerosi partecipanti in un ristorante cinese. Forse per ragioni tanto scaramantiche quanto irresponsabili. È parimenti noto che lo “slogan” corrente nel trascorso mese di febbraio era “Abbraccia un cinese”.
Non è tutto: tra le plurime circostanze indicative del clima generale di irresponsabilità, si ricorda che fu consentito il 19 febbraio 2020 il regolare svolgimento della partita di calcio a Bergamo tra la squadra “Atalanta” e la squadra di Valencia (Spagna). A tale evento parteciparono allo Stadio circa 50 mila persone nella quasi totalità provenienti ovviamente da Bergamo, da Milano e da località viciniori.
Così pure non rileva il fatto che il Presidente del Consiglio dei Ministri “motu proprio” abbia posto in essere successivamente atti di portata amministrativa generale violativi della libertà di circolazione dei cittadini sul territorio nazionale o limitativi del diritto di iniziativa economica. Ci si riferisce agli artt. 16 e 41 della Costituzione che consente tali limitazioni solo con atti resi nella forma della legge.
Quel che rileva in questa sede è la inspiegabile e irresponsabile inerzia da parte del Presidente del Consiglio e dei Ministri direttamente coinvolti per specifiche competenze e responsabilità.
Incredibilmente il Prof. Avv. Giuseppe Conte in conversazione con la dr.ssa Lilli Gruber nel noto programma televisivo “8 e mezzo” (più o meno nella seconda metà di febbraio 2020) affermava tranquillamente che era stata adottata ogni misura necessaria a fronteggiare l’epidemia da Covid-19 già in atto sul territorio nazionale. Egli faceva specificamente riferimento alla adeguatezza dei presidi di emergenza degli ospedali. Non diceva il vero.
I dati numerici evidenziano che ad oggi i contagiati sono stimati in misura superiore ai 60 mila.
In proposito si deve sottolineare che il provvedimento governativo di isolare il territorio del Comune di Codogno (la cosiddetta “zona rossa”) e poi l’intera Regione Lombardia più il territorio di circa 14 Province in altre Regioni, fu adottato solo con Decreto dell’8 marzo 2020.

L’incredibile è stato che il contenuto di tale ultimo provvedimento fu reso pubblico (e diffuso ai media già nel corso della medesima giornata, come testimonia il giornalista Pierluigi Battista del Corriere della Sera, su Twitter) prima ancora della sua ufficializzazione e della sua cogenza, con la conseguenza (pur essa a tutti nota) di consistenti masse di persone che abbandonavano la Lombardia e le altre Province coinvolte per ritornare nei propri Comuni nel Centro-Sud Italia e nelle Isole (in particolare, la Sicilia).
Conseguenza di questa tardiva azione governativa che definire maldestra è solo un eufemismo, è stata la diffusione (con un consistente numero di decessi ad oggi) anche al Centro-Sud d’Italia e nelle Isole, del contagio. Le disastrate condizioni del sistema sanitario per le stringenti regole del pareggio di bilancio e del rapporto pil/debito pubblico, avrebbero imposto interventi urgentissimi nell’allestimento di un numero adeguato di camere di terapia intensiva e di disponibilità con immediatezza dei necessari respiratori polmonari, come delle c.d. “mascherine”, e delle altrettanto necessarie misure di protezione per i medici e gli infermieri (e moltissimi di questi hanno perso la vita per tali mancanze e omissioni). Anche a tale riguardo l’azione del Governo è stata totalmente assente per non meno di tre settimane circa.
I deceduti non avrebbero raggiunto il detto impressionante numero, purtroppo ancora in crescita”.

“Tutto ciò premesso – si legge in conclusione della denuncia -, si chiede alla S.V. ill.ma di accertare – disponendo le relative indagini – se le evidenziate condotte (ove confermate) poste in essere per negligenza, imprudenza o imperizia, ovvero per omissione di atti dovuti, dal Prof. Giuseppe Conte, dall’On. Roberto Speranza e dalla Dott.ssa Luciana Lamorgese, integrino o meno, anche per effetto del principio dell’equivalenza previsto dall’art.40 , comma 2 cod.pen., il reato di cui all’art. 452 con riferimento all’art. 438 c.p.; configurandosi tali condotte certamente non nell’avere provocato l’epidemia, ma l’avere omesso nei tempi e nei modi necessari ogni misura di contenimento e di prevenzione, consentendone la sua enorme diffusione, con l’impressionante numero avutosi di contagiati e di deceduti”.

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