Le onde gravitazionali “una nuova finestra sull’universo, ci saranno presto altre scoperte”

Le onde gravitazionali possono consentire di sondare l'universo in un modo nuovo e complementare ai metodi tradizionali
MeteoWeb

E’ stata discussa oggi a Trieste, a Esof2020, durante l’incontro organizzato dall’Institute for Fundamental Physics of the Universe di Trieste, la nuova era dell’astronomia, in cui le onde gravitazionali possono consentire di sondare l’universo in un modo nuovo e complementare ai metodi tradizionali.
Particolarmente interessante l’intervento di Marica Branchesi, astrofisica inserita tra le 100 persone più influenti al mondo da Time nel 2019: “Questa scoperta ha aperto una nuova finestra sull’universo, che ora vediamo in maniera diversa“, ha spiegato l’esperta, riferendosi a quando nel 2015 gli interferometri Virgo e Ligo hanno osservato per la prima volta le onde gravitazionali generate dalla collisione e fusione di una coppia di buchi neri.
Da allora sono state diverse le scoperte sulla natura dei buchi neri rese possibili grazie allo studio delle onde gravitazionali. L’ultima, in ordine di tempo, è stata pubblicata tre giorni fa: “Probabilmente abbiamo visto la nascita di un buco nero a massa intermedia nato dall’incontro di due diversi buchi neri, che potrebbe essere il collegamento tra quelli stellari e quello al centro della galassia,” ha affermato Branchesi. “State sintonizzati perché ci saranno presto altre scoperte. Ognuna di esse spinge più in là la frontiera della nostra conoscenza, dandoci risposte e aprendo nuove risposte“.

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