Incredibile in Sicilia: donna trova 174 milioni delle vecchie lire in una botte di vino [FOTO]

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Due mesi fa, e segnatamente nel settembre 2016, la signora Maria Assunta Devoti (50enne residente ad Alessandria ma originaria di Messina) ristrutturando la vecchia casa di famiglia, nella cantina dove era ubicata una botte dismessa usata per la conservazione del vino, ha rinvenuto una discreta somma di denaro in lire in banconote di vario taglio per un valore complessivo di  174 milioni del vecchio conio.

Vi lasciamo dedurre lo stupore e la contentezza della stessa che si è accorta del piccolo tesoro, probabilmente lasciato in quel luogo dal padre o dalla madre.

Sarà pur vero che gli Italiani non si sono mai fidati dei conti correnti delle Banche (e forse anche a ragione !) ed hanno preferito nascondere i soldi, nei posti più impensabili, ma come fare per il cambio lire/euro !?

Allo stupore è però seguita l’amarezza quando allo sportello Bankitalia gli era stato detto che il cambio in euro non è era più possibile.

Se è vero infatti che era stato stabilito un termine decennale (2002-2012) per il cambio delle lire in euro è altrettanto vero – come sostiene ampiamente la Giurisprudenza – che qualsiasi termine di prescrizione o decadenza decorre da quando il soggetto è posto in grado di far valere il proprio diritto, quindi nei casi in esame i dieci anni per il cambio lire/euro decorrono dal giorno del ritrovamento delle somme in lire.

Intanto alcuni cittadini, in casi praticamente identici avevano sollevato l’illegittimità costituzionale del decreto Monti (art. 26 D.L. 121 del 6.12.2011) che aveva sancito l’immediata decadenza del cambio della lira in euro.

Intanto la sentenza 216/2015 della Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della norma Monti, riportando il nostro Paese sulla lunghezza d’onda degli altri Paesi della Comunità europea.

Dopo la diffida legale (novembre 2016) per la conversione lire/euro rimasta priva di riscontro da parte della Banca d’Italia, la donna ha deciso di presentare in Tribunale, tramite le Avvocatesse Annalisa De Angelis e Sofia Navarretta del Foro di Ascoli Piceno, un decreto ingiuntivo per ottenere il pagamento della equivalente somma, convertita nella moneta unica europea.

La diffida dello studio legale alla Banca d’Italia

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