Violentissima scossa di terremoto nei pressi dell’isola Bouvet, la più remota del mondo: rischio tsunami [AGGIORNAMENTI LIVE]

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Pochi minuti fa, alle 17:03 italiane della domenica pomeriggio, un violentissimo terremoto (magnitudo 6.6 secondo l’USGS) ha colpito la zona in cui sorge l’isola più remota del mondo, l’isola Bouvet, tra Africa e Antartide. La scossa potrebbe generare un violento tsunami. L’isola è disabitata, e poco più di un mese fa (il 13 dicembre 2017) era stata colpita da un terremoto molto simile, di magnitudo 6.5.

L’isola Bouvet è territorio norvegese, ha origine vulcanica sub-antartica ed composta da uno spesso strato di ghiaccio e per gran parte dell’anno circondata dal pack. L’altitudine massima sfiora gli 800 metri di altezza sul livello del mare e la dimensione complessiva è di 49 km², con 29,6 chilometri di linea di costa. Simile per dimensioni a Lipari delle isole Eolie.

La località abitata più vicina è Cape Agulhas in Sudafrica, posta a nordest e lontana 2.200 km da Bouvet. I posti più vicini, seppur disabitati, sono: Terra della regina Maud, nell’Antartico, che si trova 1.700 km più a sud; l’isola Gough (Regno Unito) situata 1.600 km a nord. Non esiste al mondo un’isola così lontana da altre località.

L’isola fu scoperta nel ‘700 dal comandante francese Jean Baptiste Charles Bouvet de Lozier, da cui in seguito prese il nome, e che battezzò il promontorio avvistato “cape de la Circoncision”. La posizione dell’isola non venne subito rilevata con precisione e lo stesso Bouvet, che non la circumnavigò, non seppe mai se si trattasse di un’isola o di parte di un continente. L’isola non fu più avvistata da altre navi per molto tempo, anche a causa del fatto che, ancora oggi, è coperta dai ghiacci e dalla nebbia per buona parte dell’anno, tanto da essere stata spesso scambiata per un iceberg. Ci furono persino navigatori che la presero per un’isola fantasma, e se ne tennero ben alla larga. Solo nel 1808 venne riavvistata dall’equipaggio di una baleniera che, pur non mettendo piede su Bouvet, ne determinò finalmente la posizione. Il primo sbarco risale al 1822, quando un certo Capitano Morrell andò a caccia di foche sull’isola.

Tre anni dopo un certo capitano Norris vi sbarcò nuovamente e, essendo inglese, la battezzò con il nome di Liverpool Island e la reclamò per la Corona Britannica. Successive notizie importanti sull’isola di Bouvet risalgono poi al 1927, quando l’equipaggio di una nave norvegese vi rimase per circa un mese. E fu proprio la Norvegia, in quello stesso anno, a rivendicarla territorialmente, battezzandola Bouvetøya (isola Bouvet in norvegese). Il Regno Unito cedette quindi i suoi diritti territoriali l’anno successivo e l’isola più remota al mondo fu annessa alla Norvegia nel 1928. Il primo italiano a mettere piede sull’isola di Bouvet fu l’esploratore Silvio Zanatti, che vi approdò nel 1959, nel corso del suo primo viaggio antartico.

Nel 1971, il governo norvegese decise che l’isola e le acque territoriali che la circondano sarebbero diventate una riserva naturale. Otto anni dopo, tra l’isola Bouvet e le isole del Principe Edoardo, venne condotto un test nucleare, rilevato da alcuni satelliti artificiali che registrarono un breve ma intenso lampo di luce. Gli scienziati, presenti nel territorio antartico australiano in quel periodo, individuarono anche del pulviscolo radioattivo, ma ancora oggi nessuna nazione ha ammesso di aver attuato quel test, passato alla storia con il nome di “incidente Vela”, anche se è opinione comune che possa essere stata opera del Sudafrica o del governo di Israele. L’isola, sulla quale nel 1977 i norvegesi installarono una stazione meteorologica automatica, è tutt’oggi disabitata. Nota curiosa il fatto che Bouvet sia diventata nota a molti dopo il 2004, quando venne scelta come ambientazione del film “Alien vs. Predator”.

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