Un anno senza il sorriso di Fabrizio Frizzi: la causa della sua morte fu una malattia devastante che non lascia scampo [GALLERY]

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Grazie Fabrizio per tutto l’amore che ci hai donato“: così la moglie Carlotta, il fratello Fabio e gli altri familiari annunciarono un anno fa la morte del noto conduttore televisivo Fabrizio Frizzi. Aveva 60 anni ed era indiscutibilmente uno dei personaggi più amati del piccolo schermo, che con il suo sorriso e con la sua empatia riusciva ad entrare nella case di tutti gli italiani. Aveva 60 anni quando si è spento nella notte tra il 25 e il 26 marzo 2018 all’Ospedale sant’Andrea di Roma, in seguito ad una emorragia cerebrale. Il 23 ottobre 2017 era stato colto da un malore, una ischemia, durante la registrazione di una puntata del programma di Rai1, L’Eredità: era stato ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma dal quale era stato dimesso alcuni giorni dopo. Il conduttore era dunque tornato in tv a dicembre, sempre alla guida del programma.

fabrizio frizzi moglieCon Fabrizio se ne va un pezzo di noi, della nostra storia, del nostro quotidiano. Non scompare solo un grande artista e uomo di spettacolo, con Fabrizio se ne va un caro amico, una persona che ci ha insegnato l’amore per il lavoro e per l’essere squadra, sempre attento e rispettoso verso il pubblico. Se ne va l’uomo dei sorrisi e degli abbracci per tutti. L’interprete straordinario del coraggio e della voglia di vivere“: così la Rai aveva commentato la notizia della morte di Fabrizio Frizzi. “E’ impossibile in questo momento esprimere tutto quello che la scomparsa di Fabrizio suscita in ognuno di noi. Così la Rai tutta, con la Presidente Monica Maggioni e il Direttore generale Mario Orfeo, può solo stringersi attorno a Carlotta e alla sua famiglia in questo momento di immenso dolore“.

Combatto come un leone ogni giorno per vincere questa battaglia“, aveva ribadito solo alcuni giorni prima di morire Frizzi in un’intervista. “Sono felice di potervi scrivere per dirvi che combatto per riprendermi – aveva fatto sapere ai propri fan dopo essere stato colpito dall’ischemia – Prima di tutto devo ringraziare infinitamente i medici dell’Umberto I che mi hanno ripreso per i capelli poi i medici del Sant’Andrea che mi hanno rimesso in piedi e rapidamente sono stati capaci di capire da cosa il guaio era stato generato. Insieme a loro devo gratitudine eterna ai loro infermieri. Naturalmente ringrazio gli amici dell’Eredità e il medico della Dear per la rapidità del soccorso… la Rai intera, il direttore generale Orfeo per la costante vicinanza“.

Fabrizio FrizziDopo un mese e mezzo lontano dai riflettori, Frizzi era poi tornato al suo lavoro, che amava quasi quanto la sua famiglia, ma la stanchezza era evidente. Il 15 dicembre aveva ripreso il timone dell’Eredità con una puntata speciale: insieme a Carlo Conti, per una sera, alla guida dello storico telequiz. Ma poi di nuovo il dramma e il decesso avvenuto a causa di un ictus emorragico, cioè un ictus cerebrale causato dalla perdita di sangue da un vaso sanguigno cerebrale che determina ischemia e necrosi del tessuto nervoso.

La sua morte ha lasciato nello sconforto milioni di italiani, a testimonianza del personaggio amato e apprezzato che era Frizzi, con la sua simpatia e il suo sorriso contagioso; nell’ultima intervista rilasciata al Corriere della Sera il 25 gennaio, Fabrizio diceva:

fabrizio frizzi malore ischemia
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Ho avuto spesso la fortuna di essere molto vicino alla gente: a 40 anni ho avuto il privilegio di poter donare midollo osseo a una persona salvandogli la vita. E quando a ottobre mi sono trovato in ospedale con tanti malati, ho avuto la fortuna di sentirmi confortato dal loro affetto, mi hanno fatto forza. […] Ora devo essere attento soprattutto per mia moglie e mia figlia: lotto per continuare a veder crescere la mia creatura, per esserle d’aiuto e un punto di riferimento”.

Purtroppo il desiderio di Fabrizio non si è avverato, lasciando così la moglie Carlotta Mantovan, sposata nel 2014, e la figlia Stella di soli 4 anni e mezzo. Frizzi parlava della malattia con cautela e discrezione, forse proprio perché sapeva la situazione precaria in cui ha vissuto gli ultimi mesi della sua vita. Lui stesso aveva dichiarato che non era ancora finita e che se fosse guarito avrebbe raccontato tutto nei dettagli, diventando anche testimone della ricerca.

 

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