
Nella mattinata di ieri, a Firenze, è venuto a mancare Franco Pacini, uno dei maggiori astrofisici italiani e pioniere delle ricerche sulle pulsar. Nato a Firenze il 10 maggio 1939, nella sua città è stato a lungo direttore dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, dal 1978 al 2001. E’ stato presidente dell’Unione Astronomica Internazionale e ha dato un contributo fondamentale alla realizzazione del Large Binocular Telescope (LBT), in Arizona. “Franco è l’uomo che ha portato le stelle di neutroni nell’astronomia e quello che a me personalmente fece iniziare il lavoro in astrofisica” dice Giovanni Bignami, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. “È stato un riferimento per tutta la nostra comunità, quella INAF in particolare gli deve molto. Lo European Southern Observatory è nato anche grazie a Franco che ricordo di avere incontrato come direttore scientifico quando ESO era ancora a Ginevra. È una perdita grave per l’astronomia italiana, per l’Accademia dei Lincei, e la nostra comunità dovrà pensare come portare avanti la sua gloriosa tradizione”. “Franco è stata una figura fondamentale per l’astronomia moderna” ribadisce Filippo Mannucci, direttore dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri. “Ma in particolare è stato fondamentale per la vita professionale e umana di tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di apprendere da lui e lavorarci insieme. Le sue visioni scientifiche, la sua umanità, il suo entusiasmo, hanno veramente plasmato le nostre vite”. Commuoventi le parole spese da Bignami sei suoi confronti: “Non so ricostruire quando vidi Franco Pacini per la prima volta. Certo fu nei primissimi anni Settanta, quando le pulsar erano ancora oggetti misteriosi per tutti, tranne che per lui, che le aveva pensate prima che venissero viste. L’eleganza delle sue teorie fece innamorare molti (me compreso) di un’astronomia nuova, dell’invisibile, quasi dell’impossibile, che si rivelò invece ricca di risultati dirompenti quanto inaspettati. Franco non aveva ancora trent’anni quando immaginò tutta un’astronomia che prima non c’era.” Dello stesso avviso è l’astrofisica Margherita Hack: “Pacini era un caro amico e un bravissimo collega, che ho conosciuto giovanissimo e con cui ho tante volte avuto modo di lavorare nel corso degli anni: provo grande dolore per la sua scomparsa, ed è sempre drammatico quando ad andarsene sono amici e colleghi tanto più giovani di te. Fin dai suoi primi anni all’università Pacini si è sempre occupato di temi molto importanti, e il suo contributo scientifico nel campo delle pulsar è stato assolutamente determinante”. Franco Pacini si è laureato in Fisica nel 1964 presso l’Università di Roma. Dopo un soggiorno di studio in Francia, ha svolto per vari anni attività di ricerca e insegnamento presso la Cornell University (USA). Successivamente, dal 1975 al 1978, ha ricoperto le funzioni di responsabile della divisione scientifica presso l’Osservatorio Europeo Australe (ESO). Professore ordinario presso l’Università di Firenze a partire dal 1978, è autore di un centinaio di pubblicazioni scientifiche originali tra i quali sono particolarmente noti a livello internazionale i lavori sulle stelle di neutroni che rappresentano lo stato finale dell’evoluzione di stelle più massicce del Sole. In particolare, nel 1967, è stato l’autore della previsione relativa all’esistenza delle stelle di neutroni ruotanti. Questa previsione fu confermata pochi mesi dopo dalla scoperta delle pulsar. Insieme a M. Harwit (Cornell University) ha sviluppato per primo l’interpretazione delle galassie con forte emissione infrarossa con episodi di formazione stellare. Tra il 1991 e il 1993 è stato Presidente del Consiglio dell’Osservatorio Europeo ESO. Nell’agosto 2001 è stato eletto Presidente della organizzazione internazionale degli astronomi (Unione Astronomica Internazionale), carica che ha ricoperto fino all’estate 2003. Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei, ha ricevuto nel 1997 il Premio della Presidenza del Consiglio per la Scienza. Nel 2001 è stato nominato Commendatore della Repubblica e, nel 2002, cittadino onorario della città di Urbino. Ha promosso fortemente le attività dell’Osservatorio partecipando alla costruzione del maggior telescopio al mondo nell’emisfero nord e sviluppando uno dei più noti centri di ricerca astronomica a livello internazionale, con forte partecipazione di giovani studiosi provenienti da altre sedi italiane e dall’estero. Per tanti di noi Franco Pacini è stata una figura che ci ha permesso di mogliorare le nostre conoscenze astrofisiche, e vogliamo ricordarlo un’ultima volta ringraziandolo per tutta la sua vita spesa a favore della ricerca. Addio Franco Pacini, padre delle pulsar.