Domani ricorre l’anniversario del tragico alluvione nel teramano

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Nel teramano ci si appresta a ricordare il triste e tragico alluvione dell’1 e del 2 Marzo 2011. I rimborsi non sono mai arrivati, la provincia è ancora ferita, lo stato di calamità seppur riconosciuto sulla carta non ha portato alcun sostegno economico ad enti locali e imprese. Dal Governo centrale, di Berlusconi prima e di Monti oggi, nessun decreto per assegnare i circa 180milioni di euro di danni prodotti. Dalla Regione nessuno stanziamento e, si confida, ora nei vecchi fondi Fas. In provincia di Teramo, i danneggiati sono centinaia, i morti uno. Si chiamava Pietro Di Sabatino Rizziero, il noto gallerista teramano sepolto dall’acqua con la sua auto nel sottopasso che congiunge la Teramo Mare con il casello dell’A14 a Mosciano. Le strade provinciali sono un colabrodo. La Provincia di Teramo ha dato fondo alle economie disponibili per alleviare i danni ma le risorse sono state insufficienti. Il bilancio dell’ente e’ stato ulteriormente gravato dalla neve caduta copiosa nelle scorse settimane. La Val Vibrata resta scollegata dal capoluogo dopo il crollo parziale del ponte sul torrente Salinello per guadareil quale fu creato un ponte militare nelle vicinanze del viadotto. Bastera’ la piena del fiume per cancellare l’unico punto di accesso. Il comune di Torano Nuovo resta isolato ad ovest dopo il crollo del ponte che ricade nei comuni di Sant’Omero e Nereto che nulla hanno fatto per sistemarlo.

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