
E’ stato realizzato il primo ‘censimento’ del modo in cui vengono utilizzate le riserve di acqua del pianeta. I dati, raccolti dall’universita’ olandese di Twente e pubblicati sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, traccia la mappa mondiale dei volumi di acqua dolce utilizzati da ogni nazione e nei vari settori economici. Dallo studio, che quantifica il volume di acqua utilizzato per produrre beni e servizi, risulta che ogni anno e’ l’agricoltura ad assorbire la stragrande maggioranza di acqua: fino al 92%. Una quota significativa di acqua viene poi utilizzata per la produzione di beni che vengono successivamente esportati e l’Italia appare nelle prime posizioni nella classifica delle nazioni con maggiore dipendenza dall’estero, preceduta solo da Usa, Giappone, Germania e Cina. La ricerca indica inoltre che nel mondo, nel solo decennio 1996-2005, sarebbero stati utilizzati 90.000 miliardi di metri cubi d’acqua (equivalenti a 90.000.000 miliardi di litri), con una media individuale di 1.400.000 litri ogni anno. Del volume totale circa un quinto viene utilizzato per produrre beni esportati e il 92% circa e’ impiegato nel settore agricolo. Secondo gli autori dello studio, questi risultati possono aiutare i governi a stabilire migliori politiche di consumo e della produzione delle merci, volte a gestire efficacemente le riserve limitate di acqua dolce presenti sul pianeta.