Ambiente: il Mediterraneo, crocevia mondiale del traffico del petrolio ad alto rischio inquinamento

MeteoWeb

Mare Nostrum crocevia per il traffico di petrolio: un quinto del trasporto mondiale viaggia nel Mediterraneo.
Ecco tutti i dati (provenienti dal dossier ”Il petrolio nel Mediterraneo” realizzato dai Verdi):
– TRAFFICO: 360 milioni di tonnellate di petrolio greggio e derivati transitano nel Mediterraneo ogni anno; un quinto del trasporto globale.
– PETROLIO IN MARE: Secondo una stima dell’Unione Petrolifera il Mediterraneo riceverebbe ogni anno circa 1 milione di tonnellate di idrocarburi provenienti da varie fonti (sversamenti intenzionali e accidentali, fonti endogene, apporto dai fiumi, ecc.). Lo spill medio a livello mondiale e’ di 3 milioni di tonnellate l’anno.
– INQUINAMENTO DA SVERSAMENTI: Nel Mediterraneo, secondo le statistiche Omi (Organizzazione Marittima Internazionale), la percentuale degli inquinamenti da idrocarburi dovuti a sversamenti da navi e’ del 10%. Si tratta ovviamente di statistiche relative agli sversamenti accidentali che non tengono conto delle operazioni illegali (spill), quali il lavaggio delle cisterne.
– CAUSE INCIDENTI: Analizzando le cause di questi incidenti, e’ possibile riscontrare che per il 64% dei casi esse sono imputabili ad errore umano, il 16% a guasti meccanici ed il 10% a problemi strutturali della nave, mentre il restante 10% non e’ attribuibile a cause certe.
– OPERAZIONI A RISCHIO: Secondo statistiche elaborate dall’ Itopf, l’associazione di categoria dei trasportatori di idrocarburi, le cause degli sversamenti si manifestano secondo le seguenti proporzioni: durante le operazioni di carico e scarico, circa il 35%; durante il bunkeraggio, circa il 7%; per collisioni, circa il 2%; per arenamento, circa il 3%; per falle nello scafo, circa il 7%; in seguito a incendi o esplosioni (come nel caso della Haven), 2%; per altre cause non meglio determinate, 29%; per altre operazioni di routine, 15%.
– HAVEN: l’11 aprile del 1991, la superpetroliera Haven prese fuoco al largo delle coste genovesi, provocando la morte di cinque membri dell’equipaggio e la fuoriuscita di migliaia di tonnellate di petrolio. Al momento dell’esplosione, avvenuto durante un’operazione di travaso di greggio da una stiva ad un’altra, nelle cisterne erano c’erano circa 144.000 tonnellate di greggio e piu’ di 1200 di combustibile per la propulsione della nave. Quello della superpetroliera Haven e’ il piu’ grave incidente ambientale mai verificatosi nel Mar Mediterraneo, il secondo in Europa. Le opere di bonifica durarono per ben 17 anni: soltanto a giugno del 2008 furono infatti recuperate le ultime 102 tonnellate di idrocarburi residui ancora imprigionati nel relitto.

Condividi