Un clan aborigeno dell’Australia centrale ha ottenuto il riconoscimento del diritto ‘nativo’ su un territorio grande una volta e mezzo la Svizzera e che comprende il lago Eyre, il piu’ grande d’Australia quando si riempie, a intervalli di anni, dopo piogge torrenziali nel nord del continente. La determinazione, raggiunta in una speciale seduta del Tribunale per i Titoli Nativi nei pressi del lago, una popolare attrazione turistica, e’ il risultato di una battaglia legale di 14 anni del popolo Arabana, affiancata da un lungo processo di mediazione fra tutte le parti in causa, compreso il governo dell’Australia meridionale. Il riconoscimento del titolo su 70 mila kmq di territorio non concede diritti esclusivi ma offre agli Arabana accesso e diritti di caccia, pesca e accampamento, oltre a poter condurre cerimonie tradizionali. Sono previsti finanziamenti per la conservazione dell’area, che comprende i resti di una missione cristiana e di una stazione pastorizia. In cambio gli aborigeni hanno rinunciato ai diritti sul terreno in cui e’ stata costruita una piccola cittadina. Il lago Eyre e’ sacro agli aborigeni dell’area ma rimane una popolare destinazione turistica, specie quando e’ inondato come ora e viene solcato dalle barche di turisti. Il locale yacht club afferma che combattera’ contro ogni tentativo di proibire la navigazione. Il riconoscimento, festeggiato con grande commozione da circa 300 dei proprietari tradizionali, precede di poco il 20mo anniversario del verdetto Mabo dell’Alta Corte, che riconosceva il diritto tradizionale alla terra e annullava la nozione di ‘terra nullius’, adottata dai colonizzatori britannici per affermare la sovranita’ sul continente.
Australia: gli aborigeni ottengono il riconoscimento di un terreno nativo grande più della Svizzera
