Terremoto, Unindustria Rovigo: “le aziende rischiano di essere stritolate dagli adeguamenti antisismici”

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Occorre modificare in Parlamento, in sede di riconversione, il Decreto Legge 47 del 6 giugno 2012 che impone, con efficacia retroattiva, nuovi adeguamenti anti-sismici agli immobili produttivi che rientrano nell’area interessata dal terremoto del 20 e 29 maggio. Chiediamo, in particolare, di migliorare l’applicazione per quelle imprese che non hanno subito danni ma che rischiano paradossalmente di essere dichiarate fuori norma con conseguenze economiche dirette e serie incertezze sulla serena prosecuzione della produzione“. A chiederlo Gian Michele Gambato, presidente di Unindustria Rovigo, che dopo aver incontrato 60 associati, teme che alcune aziende possano restare stritolate dal punto di vista economico da una normativa troppo stringente vista anche la cirsi. Nei 5 Comuni interessati del rodigino (Occhiobello, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Stienta e Gaiba), tra i soli associati di Unindustria Rovigo, i nuovi provvedimenti normativi riguardano 60 imprese. Adeguarsi ai nuovi oneri impone alle aziende pesanti sforzi economici. Esistono gia’ diverse iniziative statali e regionali di supporto economico, tra le quali quelle messe in atto da Veneto Sviluppo, ma ad oggi non sono ipotizzati contributi a fondo perduto. Per questa ragione Unindustria Rovigo propone di destinare nuove risorse derivanti dalla rimodulazione dei fondi europei non ancora impegnati dalla Regione Veneto da erogare nei limiti consentiti dalla Comunita’ europea, sia come contributi a fondo perduto sia come co-finanziamento per le attivita’ di messa a norma obbligata.

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