Tornado a Venezia, danni gravissimi ma per fortuna nessun morto (foto e video). Il tragico precedente dell’11 settembre 1970

    /
    MeteoWeb

    Sono gravi ma non drammatiche, per fortuna, le conseguenze del tornado che stamattina ha colpito la laguna di Venezia: la Protezione civile del Comune ha reso noto che sarebbero circa una dozzina le case scoperchiate a Sant’Erasmo, oltre ai tanti alberi sradicati e alle imbarcazioni devastate (vedi foto). A Sant’Elena 15 bambini tra i 9 e 10 anni che frequentavano un corso di vela, si erano rifugiati all’interno di un container che è stato spostato dal vento. I vigili del fuoco li hanno portati in salvo perché l’uscita era ostruita dai rami. Gli edifici restaurati in tempi recenti non appaiono danneggiati. Molto danneggiato invece il chiostro e distrutto completamente il plateatico del ristorante dell’isola. Danni pesanti, ancora da quantificare, anche a Sant’Erasmo, con case e capannoni danneggiati e alberi abbattuti. Per Sant’Elena, sono stati abbattuti numerosi pini marittimi e un platano è caduto sul muro di cinta dello stadio Penzo.
    Il tornado, dopo aver colpito la laguna, poi interessato gran parte del litorale veneziano, ‘salvando’ Jesolo e Bibione. Il fenomeno ha interessato prima il Lido e la punta estrema del centro storico veneziano e poi l’isola di Sant’Erasmo, scoperchiando una dozzina di case; ha quindi puntato verso il Cavallino e, dopo aver saltato Jesolo, ha coinvolto Eraclea e Caorle. Il ‘passaggio’ e’ evidente in tutte le zone colpite con alberi, pali della luce divelti, rami spezzati, tegole dei tetti ‘volate’. Una serra artigianale ad Eraclea e’ stata azzerata. Moltissime le chiamate ai vigili del fuoco e alla polizia locale dei comuni interessati. Molta la paura, ma nessun ferito.
    Per ragioni di sicurezza, l’Assessorato comunale di Venezia ai Lavori pubblici ha inoltre predisposto la chiusura del cimitero dell’Isola. Il vicesindaco di Venezia, Sandro Simionato, l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni e alcuni funzionari del Comune di Venezia, si stanno recando in sopralluogo a Sant’Erasmo e nelle altre isole colpite per la verifica dei danni derivati dalla tromba d’aria che ha interessato stamattina la laguna di Venezia. Per fortuna è andata meglio rispetto al precedente dell’11 settembre 1970, quando un tornado ancor più violento, di scala F4, si formò sui colli Euganei, nel Padovano, e percorse molti chilometri arrivando fin quasi su Jesolo, provocando 36 vittime proprio a Venezia e dintorni. Anche in quel caso la zona più colpita è stata l’isola di Sant’Elena, dove il cono tornadico arrivò dopo aver attraversato il bacino di San Marco. Nelle acque della laguna, il tornado colpì in pieno un motoscafo di linea, affondandolo e uccidendo 21 persone che erano a bordo. Quel giorno caddero praticamente tutti gli alberi della riviera e crollò il muro del Collegio Navale Morosini. Fu un fenomeno molto più violento rispetto a quello di oggi, ma originatosi nella stessa identica area, tanto che lì, dove sorge la stele commemorativa di quelle vittime, oggi è di nuovo tutto distrutto. Ma per fortuna senza nuovi lutti.

    http://www.youtube.com/watch?v=sGcGj0rHgAo

    http://www.youtube.com/watch?v=etrD7TMkONs

    Condividi