Neve da record, terremoto e siccità: in Emilia Romagna bruciato il 50% della Plv

MeteoWeb

L’agricoltura dell’Emilia Romagna e’ come un’unica grande impresa che rischia di chiudere, lasciando in mezzo alla strada 200 mila occupati, tenendo in sospeso 5.400 milioni di crediti bancari e rinunciando agli acquisti di mezzi di produzione per oltre 2.000 milioni di euro“. E’ quanto ha affermato la Coldiretti regionale all’incontro della consulta agraria in cui l’assessore all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha incontrato le parti agricole per fare il punto sulla siccita’ dopo l’incontro a Roma con il ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania.
Sul territorio regionale, nei primi nove mesi del 2012, le nevicate straordinarie di febbraio, il terremoto del 20 e 29 maggio, la siccita’ record dell’estate hanno provocato danni che Coldiretti stima complessivamente superiori ai 2.000 milioni di lire, pari quasi al 50% della Produzione lorda vendibile (Plv) dell’agricoltura regionale. Secondo Coldiretti e’ necessario un accordo con le banche, per rivedere i mutui e dare alle imprese un po’ di respiro, e un’intesa con le imprese multinazionali, per la fornitura di mezzi di produzione a costi accessibili e assicurare cosi’ la campagna agricola del prossimo anno. “Oggi – ha spiegato Tonelloci sono agricoltori colpiti dalla siccita’ che non hanno le risorse per acquistare sementi, concimi e mangimi, mentre le imprese colpite dal terremoto non sono in grado di sostituire le macchine rimaste sotto i capannoni crollati. A rischio ci sono – ha concluso – tra lavoratori autonomi e dipendenti, oltre 200 mila posti di lavoro“.

Condividi