Il Giappone sta sviluppando un nuovo modello di rilevazione ‘superveloce’ dei terremoti, che promette di leggere le scosse molto piu’ velocemente rispetto ai sistemi attuali di preallarme. I ricercatori del Centro internazionale di tecnologia sulla superconduttivita’, della Tokyo Metropolitan University e della Tohoku University, riporta la stampa nipponica, hanno messo a punto uno standard che utilizza la superconduttivita’ per tenere sotto controllo i cambiamenti geomagnetici innescati dal sisma. Le onde geomagnetiche viaggiano attraverso il terreno circa 10.000 volte piu’ veloci di quelle sismiche: lo standard e’ in fase di sviluppo e sconta fattori quali i costi, ma potrebbe portare presto alla creazione di un efficace sistema di allerta. Un rivelatore prototipo e’ stato montato a Iwaki, nella prefettura di Fukushima e a 40 km a sud dalla centrale nucleare duramente colpita dal sisma/tsunami del 2011, pronto per i test di efficacia durante i terremoti reali. Gli attuali modelli di allarme rapido utilizzano i sismometri per rilevare le onde primarie, le scosse che anticipano tremori piu’ forti, le cosiddette onde secondarie. Il sistema determina quindi l’epicentro del sisma e l’intensita’ nel giro di pochi secondi, e da’ subito l’allarme generale prima dell’arrivo della scossa principale e piu’ violenta. I ricercatori della Tokyo Metropolitan University avevano monitorato con successo i cambiamenti del geomagnetismo subito dopo il terremoto di Iwate-Miyagi Nairiku del 2008, di magnitudo pari a 7.2.