Terremoto L’Aquila, gli scienziati di tutto il mondo si mobilitano contro la sentenza: “è scandalosa”

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Alzata di scudi dei vertici della National Society, l’accademia delle scienze britannica, e della National Academy of Science degli Usati Uniti contro la sentenza de L’Aquila che ha condannato la Commissione Grandi Rischi in relazione al terremoto del 6 aprile del 2009. La “protesta contro il verdetto” arriva attraverso una nota congiunta diffusa oggi e firmata da Paul Nurse, presidente della Royal Society, e Ralph J. Cicerone, presidente della National Academy of Sciences Usa. Nurse e Cicerone, in rappresentanza delle due fra le maggiori accademie scientifiche mondiali, temono che la sentenza possa rappresentare un precedente e condizionare in futuro gli scienziati frenandoli dall’esprimere un parere tecnico-scientifico per paura di condanne.  “Il caso di sei scienziati italiani condannati ad essere incarcerati per non aver avvertito” la popolazione riguardo “il terremoto de L’Aquila, in Italia, nel 2009, mette in evidenza il compito difficile cui si trovano di fronte gli scienziati quando devono affrontare la comunicazione di un rischio” si legge nel comunicato congiunto. “Non e’ sempre possibile” per gli scienziati, avverte la nota, “fornire semplici, chiare risposte ai problemi che abbiamo di fronte, e il corso ragionevole e’ di rivolgersi a scienziati esperti che possono fornire elementi di prova e consulenza al meglio delle loro conoscenze”. I pareri “saranno a volte sbagliati, ma non dobbiamo permettere che il desiderio di perfezione possa essere il nemico del bene” aggiunge il comunicato. “Ecco perche’ dobbiamo protestare contro il verdetto in Italia. Se diventa un precedente nel diritto, potrebbe portare a una situazione in cui lo scienziato avra’ paura di esprimere un parere esperto per temere di essere perseguito”. Nel frattempo, la rivista Nature ha protestato in un editoriale, sottolineando che il verdetto del giudice Marco Billi non e’ definitivo e gli scienziati possono rimanere liberi in attesa dell’appello, un processo che potrebbe durare anni. Il tempo , prosegue, “offre pero’ l’opportunita'” per “riflettere sulle implicazioni piu’ ampie del verdetto. Ma per ora, tutti gli sforzi dovrebbero essere incanalati in una protesta”. Per gli scienziati ora il giudice “Billi deve prontamente motivare la sua decisione”.

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