Perforazioni, trivellazioni e stoccaggi possono provocare terremoti? Esperti a confronto

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Perforazioni, ispezioni, trivellazioni, stoccaggi. C’e’ chi si schiera a favore e chi contro, chi le giudica attivita’ necessarie per l’economia italiana e chi le giudica pericolose mettendole in relazione ai terremoti. Per fare chiarezza sulla questione e “dare agli italiani una risposta scientifica sulla questione, abbiamo istituito a dicembre un gruppo di lavoro con i sismologi e il coordinamento del Consiglio nazionale dei geologi per verificare quando sia pericoloso fare delle perforazioni profonde in aree attive”. Lo dichiara all’Adnkronos Gianvito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, annunciando che il gruppo si riunira’ per la prima volta entro gennaio. “Per tutte le aree di grande sismicita’, dall’Emilia all’Abruzzo, e per le aree interessate dal fenomeno del vulcanismo, ci si pone il problema dello stoccaggio dei gas e delle trivellazioni. Difficile pensare che una trivellazione possa davvero scatenare un terremoto, ma una cosa e’ un’esplorazione e un’altra e’ pensare di realizzare in una certa zona un deposito di stoccaggio di gas o Co2 – ammette Graziano – in quest’ultimo caso, bisogna ragionare in maniera diversa perche’ si tratta di un problema un po’ piu’ complesso che scatena preoccupazioni legittime”. Il dibattito scientifico, spiega Graziano, “servira’ proprio a dare risposte delle scientifiche. Siamo ancora nella fase embrionale, ma dopo un primo anno di lavoro credo che potremo dare delle risposte sul tema”, aggiunge Graziano.

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