Un sistema binario alle prese con la lente gravitazionale

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Credit: NASA / JPL-Caltech

Quando il telescopio spaziale Keplero ha rilevato un forte calo nella luminosità di una nana rossa chiamata KOI-256, gli astronomi credevano di aver scoperto l’ennesimo esopianeta di tipo gioviano. Ulteriori osservazioni condotte dall’Osservatorio di monte Palomar, hanno rivelato un’oscillazione troppo evidente per essere stata causata dalla forza gravitazionale di un pianeta. In realtà, ciò che gli astronomi hanno osservato, è la deformazione dello spazio causata dalla lente gravitazionale, già prevista dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein, dove la luce viene incurvata e deviata rispetto alla traiettoria rettilinea. Nel caso specifico una nana bianca, trasitando nella parte posteriore alla nana rossa, ha ridotto la luminosità complessiva del sistema. Gli astronomi usano regolarmente questo metodo per scovare pianeti extrasolari e saperne di più sulla materia oscura e l’energia oscura, il materiale misterioso che costituisce la maggior parte dell’universo. Grazie ai dati raccolti dalle osservazioni effettuate con gli strumenti spaziali e terrestri, gli scienziati hanno potuto determinare la massa della nana rossa e le dimensioni di entrambe le stelle. Il compito principale del telescopio spaziale Keplero resta quello di scovare pianeti alieni. Un lavoro che lo strumento ha svolto sino ad ora egregiamente, dal momento che da quando è in funzione, ossia dal mese di Marzo 2009,  ha rilevato più di 2700 potenziali pianeti. Solo 115 di questi sono stati confermati, ma gli scienziati della missione credono che lo sarà il 90% dei candidati. Lo studio sarà pubblicato il 20 Aprile sulla rivista Astrophysical Journal.

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