Gite scolastiche e soggiorni in agriturismo rovinati dal maltempo: a rischio 20.000 aziende

MeteoWeb

agriturismoIl maltempo di maggio rovina anche le gite scolastiche in visita alle fattorie didattiche o i soggiorni in agriturismo. Freddo e pioggia infatti non danno tregua in molte parti d’Italia e a risentirne sono anche le 20.000 aziende agrituristiche sparse sul territorio nazionale. “Sicuramente questi fine settimana con pioggia e freddo – dice a Labitalia Alessandro Chiarelli, presidente di Terranostra, associazione degli agriturismo che fanno parte della rete di ‘Campagna Amica’ promossa dalla Coldiretti – non incoraggiano la gita in agriturismo sia essa della famiglia sia essa della scuola. Gli spazi piu’ ambiti sono naturalmente quelli all’aperto e, se uno viene in campagna per vedere come si accudiscono gli animali o come si cura un orto, tutto questo e’ reso tutto piu’ difficile (se non impossibile) se piove a dirotto“. Chiarelli, che e’ presidente regionale di Coldiretti Sicilia, gestisce un’azienda agrituristica a Partinico, in provincia di Palermo, con attivita’ di fattoria didattica e corsi per fare il formaggio, oltre a produrre vino, olio extravergine d’oliva, ortaggi, e frutta e miele. “Dobbiamo sempre considerare – aggiunge – che l’agriturismo non e’ un ristorante di campagna ma un vero e proprio ramo d’azienda, inserito nelle attivita’ dell’azienda agricola. E anche per le imprese agricole questo maltempo porta dei seri problemi“. La stessa Coldiretti ha stimato in 1 miliardo i danni provocati da questa primavera pazza. “In molte aziende in questo momento – spiega Chiarelli – si sta sfienando e il fieno rimane a terra, poi il clima umido favorisce il proliferare di malattie come la peronospera e l’oidio“. Insomma, i titolari di agriturismo devono vedersela con le difficolta’ che riguardano i raccolti di tutto l’anno, dal pomodoro al riso, dalle patate alla frutta, dalla soia al mais. Questo essere ‘ramo d’azienda’ pero’ e’ un elemento di tenuta per gli agriturismo. “Le aziende agrituristiche sono nel nostro Paese stabili con una certa tendenza alla crescita (nel 2012 sono aumentate del 2% rispetto al 2011) – dice Chiarelli – ma, soprattutto, riescono a sopravvivere perche’ ‘diversificano’ le attivita’ e il personale“. La crisi, poi, aggiunge il presidente di Terra Nostra, “per gli agriturismo e’ stata un’opportunita’“. “Ha dato modo a molti italiani, e non solo, di riscoprire – sottolinea – una vacanza di qualita’ e se c’e’ stata una flessione di presenze questa ha interessato principalmente le regioni del Sud Italia (-15% in un anno) a causa degli alti costi dei trasporti“. Ma in generale gli italiani amano l’ospitalita’ rurale “con sempre piu’ attenzione alla qualita’, al gusto e alla provenzienza del cibo”, conferma Chiarelli. Addio abbuffate sotto la pergola, dunque. “Si’ -conclude il presidente – ora i piatti sono piu’ contenuti ma devono essere piu’ raccontati“.

Condividi