Utilizzando solamente le biomolecole (il DNA, gli enzimi), gli scienziati del Technion-Israel Institute of Technology, hanno sviluppato e costruito un transduttore, un dispositivo in grado di manipolare i codici genetici. Questa nuova conquista potrebbe un giorno creare nuove opportunità nel settore delle biotecnologie, incluse le terapie geniche individuali e la clonazione.
L’interesse riguardo tali dispositivi è forte, principalmente per la loro capacità (a differenza dei computer) di interagire direttamente coi sistemi biologici e addirittura anche con gli organismi viventi. Non è richiesta alcuna interfaccia poiché tutti i componenti dei computer molecolari, inclusi hardware, software, input ed output, sono molecole che interagiscono tra loro, in un contesto di eventi chimici programmabili.
“I nostri risultati, rivelano un dispositivo che computa iterativamente e produce risultati biologicamente rilevanti” dichiara il ricercatore capo Prof. Ehud Keinan della Technion Schulich Faculty of Chemistry. “Oltre a una capacità di calcolo avanzata, questo transduttore di DNA offre molteplici benefici, inclusa l’abilità di leggere e trasformare l’informazione genetica, la miniaturizzazione a scala molecolare, e l’abilità di produrre risultati di calcolo che interagiscono direttamente con gli organismi viventi”
Il transduttore potrebbe essere utilizzato su materiale genetico per avvalorare e identificare sequenze specifiche, e per alterare e processare algoritmicamente il codice genetico. “Simili dispositivi” afferma il Prof. Keinan “potrebbero essere applicati ad altri problemi di calcolo; tutti i sistemi biologici, e perfino interi organismi viventi, sono computer molecolari naturali. Tutti noi siamo assimilabili a un computer biomolecolare, cioè, una macchina nella quale tutti i componenti sono molecole che comunicano l’una con l’altra con metodo logico. Hardware e software sono molecole biologiche complesse che si attivano reciprocamente per svolgere un compito predeterminato di natura chimica. L’input è una molecola che subisce cambiamenti programmati e specifici, seguendo uno specifico gruppo di regole (software) e l’output di questo processo di computazione chimica è un’altra molecola ben definita.”