Dopo le piogge, i frequenti rovesci e i temporali che in questi ultimi giorni hanno interessato l’intero territorio nazionale a macchia di leopardo, con fenomeni localmente intensi (si pensi alle grandinate che hanno interessato l’area attorno a Foggia), il tempo nei prossimi giorni tornerà gradualmente a stabilizzarsi. Il ritorno delle propaggini più orientali dell’anticiclone delle Azzorre verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo accompagneranno un generale rialzo dei valori barici al suolo e del campo del geopotenziale alle quote superiori, imprimendo una maggiore stabilità atmosferica che andrà, solo in parte, ad inibire lo sviluppo dell’attività “termoconvettiva”, responsabile dei rovesci e dei fenomeni temporaleschi che in questi giorni hanno bagnato molte regioni, dal Piemonte alla Puglia. Al momento il quadro sinottico mostra la presenza di un solido anticiclone oceanico, molto ben radicato in prossimità delle Azzorre, che tende a protendere il proprio asse in direzione della penisola Iberica e del Mediterraneo centro-occidentale, pilotando sulle nostre regioni un flusso di deboli e fresche correnti dai quadranti settentrionali che sta contribuendo a mantenere i valori termici poco al di sotto delle medie del periodo. Il flusso perturbato principale continua a mantenersi a latitudini piuttosto elevate sull‘Atlantico settentrionale, oltre i 50° di latitudine nord, presentando un “delta” a ridosso del Canale della Manica, fra il nord della Francia e l’Inghilterra, dal quale si dirama un flusso secondario che dalla Francia si muove verso il modesto “CUT-OFF” centrato sull’Italia, fautore di questa fase di instabilità.
Entro la tarda serata i resti di questo “CUT-OFF”, ormai alla deriva nella media e alta troposfera, si spingeranno verso il medio Adriatico, per poi cominciare a spingersi in direzione dell’area balcanica già nel corso della mattinata di domani, rinnovando condizioni d’instabilità ad evoluzione diurna fra i Balcani ed il nord della Grecia, dove nelle ore pomeridiane si formeranno imponenti addensamenti cumuliformi in prossimità dei principali rilievi, capaci di dare luogo a rovesci e brevi temporali sparsi. Sempre da domani, un temporaneo aumento del geopotenziale in prossimità della Spagna settentrionale consentirà un ulteriore spinta verso levante del promontorio anticiclonico oceanico, che con il suo lato più orientale inizierà ad inglobare il Mediterraneo centro-occidentale, cominciando a premere con i primi elementi verso l’Italia, incentivando lo spostamento verso levante del vecchio “CUT-OFF”. La spinta del campo di alta pressione, dal vicino Atlantico, verrà accompagnata dall’apertura di ampi rasserenamenti su quasi tutte le regioni e da una sensibile riduzione dell’attività “termoconvettiva”, durante le ore pomeridiane, che domani sarà lo stesso presente sulle aree più interne dell’Appennino centro-meridionale, favorendo lo sviluppo di nubi cumuliformi in grado di portare piogge e brevi rovesci, specie sui rilievi interni di Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata e Campania.
Su queste regioni la probabilità di avere nuove precipitazioni sarà più alta. Altrove i rasserenamenti la faranno da padrone. Solo lungo la fascia del medio-basso Adriatico e sull’area ionica potranno transitare degli annuvolamenti sparsi, postumi della vecchia circolazione depressionaria, in fase di allontanamento verso i Balcani. Da giovedì il consolidamento del promontorio anticiclonico sul bacino centrale del Mediterraneo dovrebbe riportare condizioni di tempo stabile e prevalentemente soleggiato su tutte le regioni, salvo locali annuvolamenti ad evoluzione diurna in sviluppo in prossimità dei rilievi appenninici e sull’arco alpino. Il prolungamento del soleggiamento favorirà anche un aumento delle temperature, specie sulle regioni del centro-nord. Ma il periodo di stabilità sembra destinato durare poco, almeno sulle regioni settentrionali e lunga l’area alpine e prealpina. Difatti già da venerdì l’affondo di una nuova saccatura nord oceanica, pronta a spingere il proprio perno verso l’Italia centro-settentrionale, eroderà facilmente la copertura anticiclonica, sul bordo più settentrionale della stessa, comportando una marcata destabilizzazione atmosferica, che culminerà con un marcato aumento della copertura nuvolosa, ad iniziare dal Piemonte e dalla Lombardia, mentre sulle aree pedemontane di queste regioni si creeranno le condizioni ideali per la nascita di importanti fenomeni temporaleschi, localmente anche di moderata o forte intensità.