Eccezionale ondata di freddo in sud-America: storica nevicata a San Pedro de Atacama, tanta neve anche nel sud del Brasile

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CURITIBA-BLANCO-INESPERADA-NEVADA-BRASIL_CLAIMA20110629_0051_19La recente ondata di freddo che ha colpito l’America meridionale, riportando la neve sulle coste centrali dell’Argentina dopo svariati anni di assenza, ha avuto importanti effetti anche più a nord, dove la neve è tornata a fare la sua comparsa a quote decisamente basse. Fa notizia la spettacolare nevicata che ha colpito la città di San Pedro de Atacama, in Cile, ad appena 2500 metri di altezza, nella regione di Antofagasta, li dove inizia il famoso deserto di Atacama, il luogo più arido della Terra. Qui la neve è veramente, già è molto raro vederla sotto i 4000 metri, figuriamoci a quote inferiori ai 3000 metri. La nevicata che ha interessato San Pedro de Atacama passerà come un evento storico. Era da oltre 30 anni che non si vedeva una vera nevicata nell’arida cittadina cilena, la quale presenta una nevosità paragonabile a quella delle coste meridionali della Sicilia.

neve22072009pigueIn realtà fiocchi di neve erano caduti in altre occasioni, ma questo è il primo accumulo in tanto tempo a una quota cosi bassa. L’accumulo fu di appena 1 cm, un dato comunque storico se si pensa che si è verificato solo un paio di volte nel XX secolo. Probabilmente gli abitanti di San Pedro de Atacama dovranno aspettare altri decenni per rivedere una nuova nevicata con accumulo al suolo. Ma l’ ondata di freddo, in risalita dalle latitudini sub-antartiche, ha avuto importanti ripercussioni anche sul territorio boliviano e negli stati del Brasile meridionale, con i freddi venti meridionali che hanno determinato un intenso crollo termico, spesso preceduto o accompagnato da forti rovesci e temporali con grandine e colpi di vento (come capita spesso fra Argentina, Paraguay, Uruguay e Brasile durante il passaggio di un intenso fronte freddo proveniente dalla Patagonia con aria polare marittima a seguito).

L'immagine dell'abbondante nevicata sui rilievi del Rio Grande do Sul (credit MetSul)
L’immagine dell’abbondante nevicata sui rilievi del Rio Grande do Sul (credit MetSul)

In Bolivia imbiancata nei giorni scorsi anche ad Oruro ed in altre piccole cittadine appena sotto i 3000 metri, nella zona andina. Anche sull’altopiano andino boliviano la neve è piuttosto rara, ma non come sul vicino Cile, con configurazioni bariche ad hoc che comportano delle precipitazioni sparse, associabili all’ingresso di masse d’aria più umide, dai quadranti orientali, di origine atlantica, in movimento lungo il margine settentrionale di una depressione che dalle coste argentina si sposta sull’Atlantico meridionale. Tra lunedì e martedì il blocco di aria molto fredda, accompagnato da una sostenuta ventilazione meridionale nei bassi strati, si è spostato verso il Brasile meridionale, apportando fitte nevicate sui rilievi del Rio Grande do Sul che non vedevano cosi tanta neve dal Luglio del 1994. Le nevicate, a tratti anche di moderata e forte intensità, fra la serata di lunedì e martedì hanno imbiancato i paesaggi della Sierra e Aparados, con accumuli che hanno superato anche i 5-10 cm di spessore.

ea45f0d32cc322402ff41a059f79a2b1I rilievi della Sierra avevano già visto nevicate significative nell’Agosto 1999 e nel luglio del 2000, ma in questo caso gli accumuli si sarebbero avvicinati a quelli dell’abbondante nevicata del Luglio 1994. Nevicate abbondanti come queste erano molto più frequenti fino agli anni 90. Ora bisogna aspettare in media più di 10 anni per rivedere accumuli simili. Secondo un rapporto di MetSul sarebbero poco più di 36 i comuni imbiancati dalla nevicata di lunedì scorso sul Rio Grande do Sul. In molti di questi, a fine evento, l’accumulo al suolo ha superato i 5 cm, con punte di oltre gli 8-10 cm nei comuni situati a quote più elevate, fra i rilievi della Sierra e l’Aparados. Oltre alle fitte nevicate l’avvezione d’aria molto fredda ha causato anche un drastico calo delle temperature, su valori sotto la soglia dello zero termico sulle aree più interne del Rio Grande do Sul. Forti gelate, agevolate dall’effetto “Albedo” indotto dal suolo innevato di fresco, hanno fatto sprofondare i termometri al di sotto dei -4°C -6°C.

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