Salute: eseguito con successo un intervento di ablazione ventricolare presso l’ospedale Bufalini di Cesena

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Il cuore
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La cardiologia del Bufalini di Cesena ha compiuto un nuovo passo avanti  nella terapia delle aritmie cardiache: eseguito nei giorni scorsi un delicato intervento di ablazione di tachicardia ventricolare, una tecnica molto complessa e delicata, praticata da pochissimi centri in Italia: si tratta di una procedura che richiede un’equipe esperta, sofisticati sistemi di mappaggio e registrazioni continue dei segnali elettrici che provengono dal cuore. La tachicardia ventricolare e’ un’accelerazione del battito cardiaco, che puo’ essere molto pericolosa: in casi estremi determinare anche l’arresto cardiaco e di conseguenza il decesso del paziente.
Gli interventi di ablazione, spiega l’ospedale cesenate, consistono nell’eliminazione delle aritmie cardiache mediante l’utilizzo di speciali cateteri (sonde) che si introducono nel cuore e con i quali si creano delle piccole “bruciature”, per eliminare le aree di muscolo cardiaco malato che determina le aritmie. Oltre alla complessita’ tecnica che questo intervento comporta, si tratta di una metodica che richiede anche un approccio multidisciplinare: il paziente deve essere perfettamente inquadrato dal punto di vista cardiologico; l’intervento spesso necessita della collaborazione dell’anestesista, anche dal punto di vista del supporto circolatorio; in alcuni casi puo’ essere necessario anche l’apporto del cardiologo emodinamista e del chirurgo vascolare. “In sintesi, e’ necessaria una vera e propria task force anti-aritmica – sottolinea il dottor Roberto Mantovan, Direttore dell’U.O. di Cardiologia dell’Ospedale Bufalini, che ha diretto l’intervento – L’ablazione delle tachicardie ventricolari e’ una procedura delicata anche, e soprattutto, perche’ piu’ spesso queste aritmie si verificano in pazienti affetti da cardiopatie avanzate”. “Dall’inizio dell’anno abbiamo gia’ eseguito 11 procedure del genere – conclude Mantovanstiamo creando al Bufalini le condizioni per poter affrontare anche le forme piu’ avanzate (e pericolose) di aritmie ventricolari, anche attraverso il miglioramento e perfezionamento delle strutture esistenti”.

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