Salute: Zamboni e Tessari, i risultati dei ricercatori canadesi sono agli antipodi delle nostre scoperte

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SCLEROSI MULTIPLAI risultati raggiunti  dai ricercatori canadesi sono esattamente agli antipodi di quello che noi abbiamo trovato, in quanto non sono stati in grado di dimostrare alcuna anomalia del flusso venoso nei pazienti con Sclerosi multipla studiati sia con l’ecocolordoppler (Ecd) che con la Mrv (venografia con catetere)“. E’ la risposta inviata da Paolo Zamboni e da Mirko Tessari, del Centro malattie Vascolari dell’Universita’ di Ferrara i medici che hanno scoperto nel 2007 un legame tra la malattia neurodegenerativa e la Ccsvi (insufficienza venosa cerebrospinale cronica), alla rivista ‘Plos One’ che ha pubblicato lo studio della McMaster University. Secondo il lavoro canadese “non c’e’ alcuna evidenza che un ridotto flusso di sangue nelle vene del collo, o una loro ostruzione, sia uno dei meccanismi coinvolti nella sclerosi multipla.” “Per quanto riguarda la metodologia Ecd – spiegano Zamboni e Tessari – siamo rimasti molto sorpresi che gli autori non siano riusciti ad utilizzare la metodologia aggiornata di recente raccomandata da un consenso internazionale per migliorare la riproducibilita’ del protocollo Ecd. L’unica meta-analisi di tutti i report dal 2005 a giugno 2011 ha dimostrato una forte prevalenza della Ccsvi nella sclerosi multipla, ma con marcata eterogeneita’ tra gli studi. Per evitare questo e per rendere gli studi piu’ confrontabili, dopo giugno 2011 sette societa’ scientifiche internazionali hanno sviluppato un protocollo tecnicamente dettagliato, eppure – avvertono – non citato“. Secondo i due scienziati italiani “contrariamente al protocollo raccomandato, siamo rimasti colpiti nello studio che Rodger dall’assenza di qualsiasi analisi in M-mode per indagare il criterio Il modello Ecd in M-mode – osservano – e’ indispensabile per individuare gli ostacoli endoluminali e le valvole mobili e fisse, che rappresentano la maggioranza delle anomalie venose della Ccsvi”. Infine sottolineano nella loro replica Zamboni e Tessari “per quanto riguarda la metodologia di Mrv siamo stati nuovamente sorpresi dal focus delle indagini nella regione superiore e mediana del collo, dove non sono mai state rilevate in condizione di Ccsvi differenze significative nel portata del flusso giugulare. Al contrario – concludono – numerosi report hanno misurato significative limitazione della portata del flusso giugulare, flusso aumentato attraverso le collaterali, e stenosi extraluminali nella parte inferiore del collo, esattamente dove i ricercatori canadesi e gli altri non hanno effettuato alcuna valutazione”.

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