Studiare le nubi vulcaniche aiuta il traffico aereo

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aereoLe prime particelle di cenere liberate nell’atmosfera dalle eruzioni dei vulcani sono quelle piu’ pericolose per i motori a reazione degli aerei. La scoperta e’ frutto di una ricerca guidata da Bernard Grobety dell’Universita’ di Friburgo in Svizzera, ed e’ stata presentata a Firenze, nel corso della conferenza Goldschmidt organizzata dall’Associazione Europea di Geochimica e dalla Societa’ Geochimica e contribuira’ a mitigare l’impatto di future eruzioni vulcaniche sui viaggi aerei. In particolare sono state studiate le ceneri emesse il 20 marzo del 2010 dal vulcano islandese Eyjafjallajoekull che dopo 187 anni di riposo riprese la sua attivita’ immettendo nell’atmosfera una grossa nube di fumo. Questa nube causo’ un parziale blocco del traffico aereo per sei giorni sull’Europa centro settentrionale mettendo in ginocchio le compagnie aeree di 20 paesi compresa l’Italia. Dalla ricerca e’ emerso che le due diverse forme di particelle di cenere, cristallino e vitreo, si sono comportati in maniera diversa nel loro viaggio nell’aria. Come la nube ha attraversato l’aria le particelle cristalline, che sono piu’ dense e piu’ pesanti, sono cadute prima rispetto alle particelle vetrose anche di quelle di dimensione maggiore. ”E’ normale in una nube di cenere che le particelle piu’ pesanti saranno le prime a cadere” ha spiegato Grobety ”E’ altrettanto chiaro che le particelle di uguale dimensione ma di densita’ maggiore cadranno piu’ velocemente. La nostra ricerca tuttavia e’ la prima ad evidenziare la perdita piu’ veloce delle particelle cristalline in una nube vulcanica e il cambiamento complessivo della composizione della nube stessa durante il suo viaggio. Dal momento che le particelle cristalline sono piu’ difficili e fondono a temperature piu’ elevate, sono piu’ dannose per i motori a reazione rispetto alle particelle vetrose. Capire il comportamento di queste diverse forme di nubi di cenere monitorando velocemente il comportamento delle particelle consentira’ alle autorita’ di gestire meglio il traffico aereo nelle future eruzioni vulcaniche”.

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