Salute: Torino, allarme dermatologi su aumento melanomi, prevenzione primaria e nuove terapie mediche per contrastarli

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MELANOMA NUOVA - CopiaTorino  si colloca al 1°primo posto tra le citta’ italiane per numero di melanomi diagnosticati con circa 19 casi all’anno ogni 100.000 abitanti su una media italiana di 12 casi e i dermatologi della Città della Salute di Torino lanciano l’allarme sull’aumento dei melanomi nel capoluogo piemontese.  Secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, annualmente vi sono 160.000 nuove diagnosi di melanoma nel mondo. In Italia, i dati potrebbero raddoppiare nell’arco di circa dieci anni. I tassi d’incidenza variano da 6 casi per 100.000 al sud, a 19 per 100.000 al nord.  Vi sono differenze tra le varie regioni con un picco massimo nella citta’ di Torino, dove i maschi si attestano su un tasso di 17 e le donne di oltre 19; quelli piu’ bassi si riferiscono a Napoli, Sassari e Ragusa. Il capoluogo piemontese precede citta’ e province del nordest, come Trento, Bolzano, Trieste e le province del Veneto, che e’ la regione italiana con piu’ casi di melanoma. Tutti i dati e le nuove terapie sul melanoma a Torino e in Piemonte saranno presentati domani in un congresso dal titolo ‘La gestione del melanoma alla luce delle nuove evidenze’, presieduto dalla professoressa Maria Grazia Bernengo. Per la prevenzione del melanoma rimane fondamentale la prevenzione primaria, che consiste essenzialmente nel ridurre al minimo le esposizioni eccessive alla luce solare naturale ed artificiale. E’ dimostrato , spiegano i dermatologi, che l’uso abituale delle lampade solari in eta’ giovanile aumenta il rischio di melanoma di circa il 70%. Anche l’esposizione al sole, si dice ancora, dovrebbe essere limitata sia come tempo che come orario, cercando di evitare le ore centrali e, comunque, applicando creme ad elevata protezione. Negli ultimi anni con la dermoscopia sono state affinate molto le tecniche di riconoscimento, allo scopo di ridurre le rimozioni inutili di nevi benigni, per focalizzare le lesioni sospette, attraverso metodiche come la dermatoscopia in epiluminescenza. L’affinamento della diagnosi consente ad un esperto la riduzione degli interventi e la capacita’ di sospettare la diagnosi corretta si stima superi percentuali del 92%. Nel corso del convegno torinese si parlera’ anche delle “rilevanti novita’ in ambito di terapia medica, che e’ radicalmente cambiata per i melanomi in fase avanzata. Si hanno attualmente a disposizione farmaci in grado di contrastare efficacemente la malattia, quali l’ipilimumab, che agisce a livello immunologico inducendo una risposta immunitaria attiva contro le cellule tumorali, o il vemurafenib, che riconosce invece una particolare mutazione presente sulle cellule tumorali in una parte dei pazienti”. L’incremento dell’incidenza di melanoma, associato all’impiego di terapie sempre piu’ evolute, spiegano ancora i dermatologi “ha determinato purtroppo un netto incremento dei costi di gestione sanitaria per il paziente affetto da melanoma. Meno del 10% e’ impiegato per il trattamento dei pazienti con melanoma in fase iniziale, mentre rispettivamente il 34% e il 55% dei costi e’ destinato al trattamento dei pazienti con malattia metastatica regionale e viscerale”. Per fronteggiare l’incremento dei melanomi, presso la Citta’ della Salute e della Scienza di Torino nell’ambito della Rete oncologica, partira’ una task force multidisciplinare di dermatoscopia, dermochirurgia, dermo oncologiae nuove terapie mediche unite per fronteggiare questa patologia e per fornire una assistenza integrata secondo criteri e linee guida condivisi a livello regionale e nazionale.

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