Salute: “caso Mc Donalds”, ecco cosa rischiamo se mangiamo carni contaminate da batteri!

MeteoWeb

JAMIE OLIVER - CopiaDopo anni di lotte, Jamie Oliver, uno chef che ritiene la carne degli hamburger di Mc Donalds inadatta al consumo umano, ad agosto scorso è riuscito a vincere la sua battaglia: la grande multinazionale ha annunciato proprio allora che avrebbe cambiato la sua ricetta. Capo d’accusa è la pink slime, la tipica poltiglia rosa ottenuta dalla triturazione dei resti della macellazione o della disossatura dei capi di bestiame, lavata con ammoniaca e messa in percentuali variabili nella carne macinata prima di essere surgelata. L’uso dell’ammoniaca, già abbandonato dalla Burger King e dalla Taco Bell, serve ad uccidere i microbi, ma è altamente tossica, anche se, negli Usa, essendo considerata parte del processo di lavorazione, non viene neanche indicata tra gli ingredienti…una tecnica che rende commestibili scarti di animali che a stento i nostri amici a 4 zampe riuscirebbero a mangiare! Dal canto loro, le associazioni di consumatori e genitori, soprattutto da quando è stato reso noto che gran parte delle mense scolastiche utilizzano regolarmente prodotti contenenti l’additivo, hanno iniziato a manifestare le loro forti preoccupazioni e al mega scandalo che ha colpito più volte la catena di fast food più famosa del mondo, legata ad hamburger formati solo al 15% da manzo e per la restante parte da ammoniaca e scarti di macello potenzialmente contaminate dalle feci delle bestie macinate, si è aggiunto il fatto che nei 3/4 della carne macinata statunitense ci sono percentuali variabili di tendini, cartilagini e altre parti potenzialmente contaminate, dato che solo il grasso viene completamente rimosso con appositi mezzi di centrifuga.
DAVID WHIPPLE - CopiaA far scalpore, in tutto il mondo, è stato il caso di David Whipple, balzato agli onori della cronaca per aver acquistato nel 1999 un hamburger da Logan Mc Donalds per 79 centesimi, che ha deposto fresco in un cappotto involontariamente per anni, fino al giorno del ritrovamento, ancora nella sua confezione originale e con scontrino al seguito. L’hamburger non emanava cattivo odore e non presentava segni di muffe o funghi. L’uomo ha persino creato un blog, è stato contattato varie volte dalla CBS, fino a che i produttori di “The Doctor” gli hanno proposto un show televisivo in tema con la sua scoperta. David Whipple ha avvolto premurosamente il suo panino pietrificato in un involucro protettivo, con la paura che potesse danneggiarsi, ma a parte due piccoli urti, l’alimento gli ha solo portato successo, rendendolo celebre in tutto il mondo. Ma quali sono le infezioni che si possono maggiormente contrarre con cibi a rischio?

  • LISTERIA - CopiaLa Listeriosi, una malattia infettiva che prende il nome dall’agente patogeno che la causa, il batterio Listeria monocytogenes. Il primo caso umano venne riportato nel 1929, mentre il primo caso perinatale nel 1936. La listeria monocytogenes si trova nel sottosuolo e nelle acque e molti animali possono essere infettati da questo batterio, senza dimostrare sintomi apparenti. Esso è stato ritrovato in cibi preparati come hamburger, hot dog, prodotti fatti con latte non pastorizzato, carni fredde tipiche delle gastronomie e formaggi molli, oltre che in ortaggi e verdure contaminati. Per quanto concerne i sintomi, si passa dalla diarrea ( più tipica delle tossinfezioni alimentari) che si manifesta dopo poche ore dall’infezione, fino ad una forma più invasiva o sistemica di infezione, che si diffonde attraverso i tessuti intestinali ed il flusso sanguigno, sviluppando forme più acute di stepsi, encefaliti e meningiti. E’ particolarmente pericolosa per le persone immudepresse, per i malati di cancro, i diabetici e i malati di Aids, gli anziani, i neonati e le donne in gravidanza. Secondo i dati del Cdc sono proprio queste ultime ad essere 20 volte più suscettibili alla malattia, che può provocare aborto spontaneo o parto prematuro, morte in utero o infezione del feto. Tra i neonati la malattia si manifesta sottoforma di polmonite o meningite, ma anche con vomito, perdita di appetito e irritazione epidermica. Anche se la malattia non è mortale, il neonato può subire danni neurologici a lungo termine e sviluppo ritardato. Data la sua natura batterica, il trattamento si basa su antibiotici che, se somministrati subito nelle donne in gravidanza, possono impedire la trasmissione della malattia al feto.
  • ESCHERICHIA COLI OK - CopiaEscherichia coli : si tratta di un batterio gram negativo che appartiene al genere Escherichia. Si stima che in Usa si verifichino ogni anno circa 70.000 casi di infezione. Dato che la sua temperatura ottimale di sopravvivenza è di 37:C, Escherichia coli vive facilmente nell’intestino umano e degli animali, è poco resistente ai disinfettanti chimici e/o fisici e viene distrutto con la pastorizzazione. Può insediarsi anche nella carne, durante la sua fase di lavorazione e se essa non viene cotta a 71°C, il batterio sopravvive e infetta a sua volta chi mangia la carne infetta. Qualsiasi cibo che entra in contatto con la carne infetta può infettarsi ed infettarci. I batteri possono diffondersi dalle mammelle della mucca, al suo latte, con la coneguenza che anche il latte non pastorizzato e i prodotti caseari saranno contaminati. Rischi di contagio anche per frutta e verdura cruda(lattuga, germogli di erba medica, succhi non pastorizzati ecc).Alcuni ceppi di Escherichia coli sono patogeni, ossia dotati di fattori di virulenza e associati a ben determinate patologie intestinali ed extraintestinali. Se si formano condizioni avverse alla loro sopravvivenza nell’intestino, i batteri in questione si trasformano in una diversa struttura, provocando danni alla nostra salute. Il batterio per sopravvivere produce esotossina che attacca la parete intestinale, provocando diarrea, diarrea emorragica, fino a coinvolgere i reni. Assumere probiotici e prebiotici acquistati in farmacia può proteggere l’intestino, dato che essi aderiscono alle pareti, combattendo i batteri. Non ci sono speciali trattamenti ma è consigliabile bere molta acqua, specialmente se si è molto disidratati, osservando eventuali complicazioni e non prendendo, senza consigli medici, farmaci che fermino la diarrea, dato che potrebbero impedire la fuoriuscita del batterio, che rimane nell’intestino, facendo espandere l’infezione.
  • SALMONELLA - Copiala Salmonella è un batterio piccolo, a bastoncello, mobile e gram negativo che provoca una malattia chiamata Salmonellosi. Si tratta di un agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse dagli alimenti, sia sporadiche che epidemiche. L’infezione si trasmette per via oro-fecale tramite l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti salmonelle.L’habitat primario delle salmonelle è il tratto intestinale di animali che le eliminano all’esterno insieme alle feci. Le salmonelle contaminano l’ambiente esterno attraverso gli escrementi umani, dei volatili, dei rettili o degli animali domestici o da allevamento. Si riscontrano nella carne e si moltiplicano nell’uovo di galllina per contaminazione delll’animale o per via della porosità del guscio contaminato dalle feci. Tra gli alimenti a rischio anche il latte e i frutti di mare. La salmonella provoca gastroenteriti localizzate nel tubo digerente e solo in casi più gravi setticemia con manifestazioni extraintestinali (es. polmoniti, meningiti ). La salmonella viene diagnosticata tramite coprocoltura (esame delle feci) e di solito regredisce spontaneamente in pochi giorni. E’ importante reidratarsi dei liquidi e dei sali minerali persi con la diarrea. Gli antibiotici vengono somministrati solo ad anziani, bambini sotto i due anni, immunodepressi e soggetti con forme severe.

CURA ESCHERICHIA - CopiaPer prevenire l’insorgenza di queste infezioni, occorre:

  • lavare accuratamente le verdure prima di consumarle con bicarbonato, dato che i batteri proliferano in un ambiente acido, mentre il bicarbonato crea un ambiente basico, che mette a dura prova la loro sopravvivenza
  • cuocere bene le carni, optando per tagli interi piuttosto che per quelli macinati
  • lavare accuratamente i coltelli, i taglieri e le mani dopo aver maneggiato i cibi crudi
  • separare le carni crude dalle verdure e dai cibi cotti
  • lavare accuratamente il frigorifero
Condividi