Alluvione in Sardegna, l’esperto: “il calore del Mediterraneo è stato ‘motore’ del ciclone”

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EUMETSAT_MSG_RGB-12-12-9i-segment14La temperatura calda del Mediterraneo e’ il principale motore del ciclone che ha colpito la Sardegna. ”Quella in atto e’ una perturbazione particolarmente intensa ed estesa, molto interna al Mediterraneo”, osserva il climatologo Vincenzo Artale, dell’Enea. ”Considerando il Nord Atlantico e il Mediterraneo come parti interdipendenti di un unico sistema, vediamo come entrambi siano influenzati dalle cosiddette onde planetarie”, spiega l’esperto riferendosi alle onde di Rossby, ossia alle strutture che caratterizzano il movimento dei fluidi nell’atmosfera. ”Sono oscillazioni dell’atmosfera quasi periodiche, che normalmente in estate si trovano nell’area polare. In inverno – prosegue Artale – si rompono e diventano instabili”.
CNMC_LAM_201311181300_ITALIA_IRLI@@@@_@@@@@@@@@@@@_@@@_000_@@@@E’ in questo modo che le perturbazioni, inizialmente fredde e secche, cominciano a scendere lungo la valle del Rodano, dove si concentrano. Da qui proseguono la discesa fino a penetrare nel Mediterraneo . ”Questo mare e’ molto piu’ caldo dell’Atlantico, relativamente poco profondo e caratterizzati da estati sempre piu’ lunghe”, osserva l’esperto. Quando le perturbazioni arrivano sul Mediterraneo cominciano a erodere la temperatura piu’ superficiale dell’acqua e in questo modo si arricchiscono di umidita’ e cominciano a crescere”. Umidita’ e vapore innescano processi convettivi intensi e possono formarsi in questo modo fenomeni importanti. ”Questo – conclude Artale – e’ possibile soprattutto nel Tirreno e in particolare nella zona che comprende la Sardegna, particolarmente sensibile all’interazione fra le perturbazioni provenienti dall’Atlantico e le temperature calde del mediterraneo”.

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