Metodo Stamina, ricercatore: “c’è chi approfitta della disperazione dei malati”

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stamina”Nel mondo, e purtroppo anche in Italia, vengono proposti ciclicamente presunti trattamenti miracolosi per malattie gravi, privi di razionale e assolutamente senza alcuna efficacia. Basta pensare al caso di Di Bella. Questa volta e’ il turno di Stamina, un presunto metodo a base di staminali che non ha dimostrato di avere alcuna valenza scientifica e terapeutica. Ci si sta approfittando della disperazione delle famiglie dei malati gravi, infischiandosene dei limiti e delle regole della scienza”. Lo afferma in un’intervista alla Stampa Michele De Luca, ricercatore che guida il centro di medicina rigenerativa ”Ferrari” dell’Universita’ di Modena e Reggio Emilia. Le staminali non sono una panacea di tutti i mali, spiega, ”anche se negli ultimi tempi, purtroppo, molte persone hanno iniziato a crederci. Vorrei anch’io che fosse cosi’, ma la ricerca sulle staminali ha ancora bisogno di molto tempo prima di rivelarsi utile”. ”Le uniche staminali che hanno dimostrato di avere una reale efficacia in un contesto clinico sono quelle ematopoietiche e quelle epiteliali – aggiunge -. Le prime usate nel trattamento di patologie quali la leucemia, le seconda per la terapia di gravi ustioni. Per il resto si tratta di un campo di studi ancora aperto su cui non si hanno certezze”. Prima che una terapia a base di staminali arrivi in clinica ”si fa una ricerca di base solida – precisa -. Dopo la pubblicazione dei risultati, si raccolgono evidenze precliniche con studi suglianimali. E solo dopo si passa alla sperimentazione sull’uomo, che prevede tre fasi ben distinte, e i cui risultati vanno resi pubblici. Praticamente tutto quello che Stamina non ha fatto”.

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