
Lo scorso weekend un insolita nevicata aveva dipinto di bianco le cime delle isole Canarie, imbiancando le alture fino a quote relativamente basse, ai 1400 metri, o poco giù. Le nevicate hanno interessato quattro delle isole Canarie, dove è stata riscontrata una spolverata di bianco sulle rispettive cime. La neve si è vista sulle isole di Tenerife, Gran Canaria, La Palma e Gomera, dove si sono registrati accumuli a partire dai 1300-1400 metri di quota. Ma in alcune aree montuose delle isole di Tenerife, Gran Canaria, La Palma, la neve è caduta anche a quote localmente più basse, al di sotto dei 1200 metri, anche per merito delle precipitazioni di carattere convettivo che hanno permesso alla neve di scendere anche a quote più basse. Questa stessa aria fredda, d’origine sub-polare marittima, incuneandosi sul margine più orientale del promontorio anticiclonico azzorriano, che mantiene il proprio baricentro nel cuore dell’Atlantico settentrionale, è scesa verso latitudini più meridionali, attraverso una moderata ventilazione dai quadranti settentrionali che ha interessato l’Atlantico marocchino e le coste marocchine. I venti da Nord e N-NO hanno permesso all’aria fredda nord atlantica di versarsi a largo delle coste del Marocco, determinando su questo un brusco calo dei valori termici.

In alcune isole, nel corso della giornata di sabato, la colonnina di mercurio è scesa al di sotto dei +12°C +13°C a livello del mare. Una parte di questo flusso di aria fredda, di lontane origini sub-polari marittime, dopo aver interessato le Canarie e le coste del Marocco, si è versato fra Mauritania, Senegal e Gambia, determinando un brusco calo termico su gran parte dei paesi dell’Africa occidentale. Basti pensare che nella capitale senegalese, Dakar, è stata registrata una sorprendente temperatura massima di poco al di sotto dei +20°C. Massime al di sotto dei +20°C a Dakar, a due passi dal tropico del Cancro, sono davvero molto rare. Bisogna però ricordare che in questo periodo dell’anno Dakar è stretta nella morsa della stagione fresca oceanica,che va da Gennaio a Maggio. Ma l’afflusso delle masse d’aria fredde, di lontane origini sub-polari marittime, ha prodotto un significativo calo delle temperature anche sulle aree dell’entroterra, specie fra Senegal, Mauritania, Mali e Niger, dove si sono registrate temperature minime notturne particolarmente basse, con valori poco sopra la soglia dei +0°C. Nel nord del Niger, Bilma , sempre favorita da fortissimo irraggiamento notturna, è scesa a soli +1.5°C, anche se le massime si mantengono vicino ai +30°C. Ma in altre località desertiche, al confine fra gli stati del Mali, della Mauritania e del Niger, questa discesa fredda ha acuito le escursioni termiche giornaliere, fra giorno e notte. In alcune località, specie nel Niger occidentale, la differenza fra le massime giornaliere e le minime notturne è stata di oltre i +30°C. Nei prossimi giorni le temperature torneranno nuovamente a salire, anche se lungo le coste del Marocco e del Sahara occidentale avremo ancora un clima un po’ più freddo del normale, con temperature decisamente al di sotto delle medie del periodo.