Un gruppo di scienziati dello University of Illinois College of Medicine di Chicago ha sviluppato nanoparticelle che, opportunamente caricate di un farmaco specifico, sono riuscite a intervenire sui tessuti polmonari danneggiati dall’infiammazione di alcuni topi. Lo studio e’ stato pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology. Asrar Malik e colleghi hanno creato le nanoparticelle dall’albumina, una proteina che si trova nel sangue (il che rende le nanoparticelle biocompatibili), e le hanno caricate con il pineatannolo, un farmaco con proprieta’ anti-infiammatorie. Le infiammazioni e i danni tissutali possono essere causate dai neutrofili, un tipo di globuli bianchi che si trova nei siti delle infezioni: quando sono attivi troppi neutrofili si ha un danno infiammatorio. I neutrofili attivi che, piuttosto che nei pressi della parte malata, aderivano lungo il rivestimento dei polmoni, interiorizzavano le nanoparticelle. Questo ha indotto la migrazione di questi globuli bianchi verso la posizione dell’infezione. I ricercatori hanno osservato che la somministrazione endovenosa delle nanoparticelle impediva di fatto il danno polmonare persistente nei topi che mostravano segni di infiammazione, perche’ queste annullavano la funzione pro-infiammatoria dei neutrofili.
Salute: le nanoparticelle contro l’infiammazione polmonare
