Una scossa sismica di magnitudo 2.5 ha interessato ieri sera la zona del Monte Amiata, in Toscana. La scossa ha avuto luogo alle 20.37 a cavallo fra le province di Siena e Grosseto. I comuni più vicini sono Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Castell’Azzara e Santa Fiora. L’ipocentro è stato localizzato a una profondità di circa 1 km (profondità fissata), e perciò piuttosto superficiale.
Nell’area dell’Amiata i terremoti non sono particolarmente frequenti, anche se i Comuni colpiti ieri sera dalla lieve scossa sono tutti classificati in zona 2 nelle mappe di pericolosità sismica. Del resto il 26 aprile del 1917, poco più di un secolo fa, un terremoto con epicentro nella valle del Tevere sconvolse l’area con risentimento sismico fino al IX grado.
Il Monte Amiata è uno dei più settentrionali fra gli apparati vulcanici tirrenici che dalla Campania alla Toscana hanno marcato il territorio italiano nelle ultime centinaia di migliaia di anni. Sebbene la sua attività sia cessata da decine di migliaia di anni, esiste nella zona un vulcanismo tardivo (secondario) evidente e molto importante anche per l’economia: i gas caldi provenienti dal sottosuolo vengono usati infatti per la produzione di energia elettrica, e nell’area vengono sfruttati da secoli i cosiddetti “soffioni boraciferi”, emissioni di gas endogeni (in particolare vapore acqueo) ad alta temperatura.