In Italia 6.300 pale eoliche per una potenza installata che si aggira intorno agli 8.600 Megawatt (MW). L’energia prodotta nel 2013 e’ pari a circa 15 Terawattora (TWh), che corrisponde al fabbisogno di circa 15 milioni di persone. La mappa dell’eolico nel nostro Paese – in base ai dati dell’Associazione nazionale energia del vento (Anev) forniti in occasione della Giornata mondiale del vento, che si celebra il 15 giugno – vede in testa la Puglia per potenza installata con 2.263 MW; seguono Sicilia (1.754 MW), Campania (1.223 MW), Sardegna (1.014 MW), Calabria (991 MW), Basilicata (426 MW), Molise (372 MW), Abruzzo (235 MW), Toscana (118 MW), Liguria (58 MW), Lazio (51 MW), Piemonte (19 MW), Emilia Romagna (16 MW). La crescita del settore rispetto all’anno precedente e’ del 5,1%. Il potenziale dell’Italia al 2020 e’ di 16.200 MW e di oltre 67.000 occupati. In testa sempre la Puglia che potrebbe raggiungere 2.500 MW installati e sfiorare i 12.000 addetti. La stima dello scenario futuro inserisce anche 200 MW nella casella dell’eolico offshore, che oggi segna zero, e che al 2020 potrebbe contare anche 1.000 occupati. In Europa l’Italia si posiziona al quarto posto dietro Regno Unito, Spagna e Germania. Per il presidente di Anev, Simone Togni, ”in Italia il solo eolico crea ogni anno un flusso finanziario di circa 3,5 miliardi di euro tra investimenti diretti e indiretti”. Il settore eolico ”conta oggi oltre 37.000 addetti”. Per raggiungere questi obiettivi, conclude Togni, e’ ”indispensabile innalzare il target del 27% di rinnovabili in piu’ al 2030 proposto dalla commissione Europea e renderlo vincolante per i singoli Stati membri”.